Già chiusi in modo temporaneo da metà marzo per via della crisi sanitaria, gli store fisici di Microsoft cesseranno definitivamente la loro attività in tutto il mondo. L’annuncio è giunto un po’ a sorpresa, mettendo nero su bianco quella che è la strategia adottata dall’azienda per il futuro delle proprie operazioni retail: tutto sarà online, dalla fase di vendita alla gestione dell’assistenza.
Chiusi i Microsoft Store di tutto il mondo
Stando al comunicato comparso sul blog ufficiale il cambiamento non comporterà tagli al personale, con i dipendenti fino a oggi impiegati nei negozi che continueranno a servire i clienti da remoto o nelle strutture dedicate al business corporate. Così David Porter, Corporate Vice President della società, ha commentato l’annuncio.
Le nostre vendite sono aumentate online di pari passo con l’evoluzione del portfolio prodotti, cresciute nella direzione di un’offerta digitale. Al tempo stesso i nostri talentuosi team hanno dimostrato il successo di un’assistenza clienti che va oltre il luogo fisico. Siamo grati ai clienti dei Microsoft Store e guardiamo avanti per continuare a servirli online così come attraverso la nostra rete di team per le vendite retail nelle strutture corporate.
Al fine di rendere la transizione il più agevole possibile verranno introdotti nuovi servizi come videochiamate uno-a-uno per il supporto, tutorial pubblicati online per rispondere alle esigenze più comuni spiegando le procedure da attuare e workshop.
La decisione è mossa anche da ragioni prettamente economiche, finalizzata a un’ottimizzazione dei costi che in questo modo vengono ridotti togliendo di mezzo le spese di gestione dei punti vendita. Nel post condiviso si fa più volte esplicito riferimento allo scenario che la diffusione di COVID-19 ha contribuito a definire, impattando in modo significativo e in pochi mesi su pressoché ogni business a livello globale, spingendo l’adozione delle soluzioni per lo smart working (compresa la piattaforma Teams) e incrementando il volume della domanda rivolta all’e-commerce.
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Rimarranno invece aperti alcuni Experience Center, seppur riconvertiti a una nuova destinazione: si parla delle strutture di Londra, New York, Sydney e Redmond.