Redmond (USA) – Pare che Microsoft non sia rimasta granché impressionata dalle recenti prese di posizione sulle sue azioni assunte da Free Software Foundation ( FSF ). Ieri il gigante di Redmond ha infatti annunciato due nuovi accordi in salsa Linux che, ancora una volta, fanno leva sulla collaborazione con Novell .
I nuovi contraenti, entrambi tedeschi, sono il celebre gruppo automobilistico BMW e il gigante dell’elettronica Siemens . In base agli accordi, le due società riceveranno da BigM cedole di supporto per SUSE Linux Enterprise Server della validità di tre anni.
“Questi accordi, che aiuteranno le aziende a utilizzare insieme sistemi Microsoft Windows e SUSE Linux Enterprise, testimoniano l’impegno di Microsoft e Novell nell’aiutare i clienti a ridurre i costi complessivi, incrementare l’efficienza e risolvere i problemi legati all’utilizzo di ambienti di computing eterogenei”, si legge nel comunicato diffuso da Microsoft.
BigM ricorda come tali accordi non siano tesi soltanto a migliorare l’interoperabilità tra Windows e Linux, ma anche a ” liberare le aziende dalle preoccupazioni relative alle proprietà intellettuali “. Come noto, infatti, BigM afferma che Linux e altri noti software open source utilizzano tecnologie coperte da oltre 230 suoi brevetti .
Le cedole distribuite da Microsoft forniscono ai beneficiari tre anni di supporto tecnico gratuito per SUSE Linux Enterprise, un servizio fornito direttamente da Novell. Sebbene la nuova licenza GPL3 abbia significativamente esteso il concetto di distributore di software, ampliando di conseguenza il numero di soggetti obbligati a rispettare le sue clausole, Microsoft ritiene che distribuire certificati di supporto per SUSE Linux non la vincoli in alcun modo all’ultima licenza GNU . Molti membri della comunità del software libero contestano questo punto di vista, e di recente FSF è intervenuta in modo ufficiale nella diatriba dichiarando che “Microsoft non può sottrarsi agli obblighi della GPL3”. Ora che il colosso di Redmond sembra però deciso a proseguire per la propria strada, resta da vedere se FSF sarà disposta – come da lei stessa ventilato – a difendere le proprie ragioni in sede giudiziaria .
Nel frattempo Microsoft non perde occasione per ricordare che, da quando è entrata in affari con Novell, le aziende che richiedono cedole di SUSE Linux e protezione legale crescono di mese in mese : ad oggi sono circa una ventina, e comprendono nomi del calibro di Credit Suisse, Deutsche Bank, Fuji Xerox, HSBC, LG, NEC, Nortel Networks, Novell, Samsung, Seiko Epson e Wal-Mart. BigM ha anche sottolineato come, dall’accordo novembrino con Novell ad oggi, il 44% degli abbonamenti al servizio di supporto per SUSE Linux sono frutto della collaborazione tra le due aziende.