A distanza di quasi 4 anni dalla denuncia presentata da Slack, la Commissione europea dovrebbe formalmente accusare Microsoft di aver adottato pratiche anticoncorrenziali nella commercializzazione di Teams. Secondo le fonti del Financial Times, la comunicazione degli addebiti verrà inviata nelle prossime settimane. I rimedi annunciati dall’azienda di Redmond non sarebbero quindi sufficienti.
Non basta separare Teams da Microsoft/office 365
Slack ha denunciato Microsoft il 14 luglio 2020, evidenziando l’abuso di posizione dominante attraverso lo stretto legame tra Teams e la suite di produttività. In pratica, i clienti che sottoscrivono l’abbonamento a Microsoft/Office 365 trovano anche il software per messaggi, chiamate e meeting. Ciò rappresenta un notevole vantaggio per Microsoft, in quanto può sfruttare il “monopolio” nel mercato dei software di produttività.
La Commissione europea ha avviato un’indagine il 27 luglio 2023. Come rimedio e per evitare possibili sanzioni, l’azienda di Redmond ha separato Teams da Microsoft/Office 365, offrendo abbonamenti senza Teams, inizialmente solo in Europa e successivamente in tutto il mondo.
Secondo le fonti del Financial Times, dopo aver ricevuto i feedback dalle parti interessate, la Commissione europea avrebbe deciso di inviare la comunicazione degli addebiti, ovvero l’elenco delle accuse formali. I concorrenti ritengono che i prezzi imposti da Microsoft non incentivino gli utenti a scegliere altri prodotti. Inoltre Teams è poco compatibile con altri software e viene ostacolata la portabilità dei dati.
L’azienda di Redmond potrebbe proporre nuovi rimedi “last-minute” e quindi posticipare l’invio della comunicazione degli addebiti oppure ottenere la chiusura dell’indagine. In caso di violazione dell’articolo 102 del TFEU (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea), Microsoft rischia una sanzione fino al 10% delle entrate globali annuali.