Come anticipato dal Financial Times, la Commissione europea ha avviato un’indagine formale per verificare se Microsoft ha violato le regole sulla concorrenza, integrando Teams in Office 365 e Microsoft 365. Tutto è nato dalla denuncia presentata tre anni fa da Slack (anche la software house tedesca Alfaview ha denunciato la condotta scorretta dell’azienda di Redmond).
Nuova indagine antitrust dopo quasi 15 anni
La Commissione europea sottolinea che la pandemia COVID-19 ha portato ad un aumento dello smart working e all’uso massiccio dei software di comunicazione e collaborazione basati sul cloud. Microsoft è sicuramente una delle aziende che ha maggiormente beneficiato di questa nuova modalità di lavoro. Infatti il numero di utenti che usano Teams è oggi oltre 270 milioni.
Dato che Teams è integrato in Office 365 e Microsoft 365, la Commissione europea vuole verificare se Microsoft può sfruttare la sua posizione dominante nel mercato delle suite di produttività per danneggiare la concorrenza. L’azienda di Redmond potrebbe avere un vantaggio competitivo, in quanto non consente agli utenti di scegliere una versione di Office 365 e Microsoft 365 senza Teams. Inoltre non consentirebbe l’interoperabilità tra Teams e altre simili soluzioni.
Microsoft aveva proposto alcuni rimedi, ma non sono stati accettati. Un portavoce di Microsoft ha dichiarato:
Rispettiamo il lavoro della Commissione europea su questo caso e prendiamo molto sul serio le nostre responsabilità. Continueremo a collaborare con la Commissione e ci impegneremo a trovare soluzioni che rispondano alle sue preoccupazioni.
Quella annunciata oggi è la prima indagine antitrust da quasi 15 anni. La Commissione ha imposto a Microsoft di offrire una versione di Windows XP senza Media Player nel 2004 e una versione di Windows 7 senza Internet Explorer nel 2009. L’azienda di Redmond ha ricevuto una multa di 561 milioni di euro nel 2013 per non aver aggiunto la possibilità di scegliere il browser in Windows 7 SP1.