Microsoft aveva comunicato che, a partire dal 1 ottobre, gli utenti aziendali possono sottoscrivere l’abbonamento ai piani delle suite di produttività che non includono Teams. Secondo le fonti di Bloomberg, la Commissione europea non avrebbe ritenuto sufficiente questa soluzione, pertanto avvierà un’indagine approfondita nei prossimi mesi.
Respinta la proposta di Microsoft?
L’intervento della Commissione europea è stato sollecitato da Slack (acquisita da Salesforce a fine 2020). L’azienda fondata a Vancouver (Canada) aveva accusato Microsoft di adottare pratiche anticoncorrenziali, integrando Teams nelle suite Office 365 e Microsoft 365.
A distanza di quasi tre anni dalla denuncia, la Commissione europea ha avviato un’indagine preliminare. Microsoft ha quindi accettato di separare Teams dalle suite di produttività, offrendo uno sconto di 2 euro/mese per i piani Office 365 E1, Office 365 E3, Office 365 E5, Microsoft 365 E3, Microsoft 365 E5, Microsoft 365 Business Standard e Microsoft 365 Business Premium, mentre lo sconto è 1 euro/mese per il piano Business Basic.
Secondo le fonti di Bloomberg, la Commissione europea non ritiene sufficiente la proposta di Microsoft. L’azienda di Redmond riceverà una comunicazione degli addebiti con le possibili violazioni antitrust rilevate. Microsoft aveva anche promesso di migliorare l’interoperabilità con i software di terze parti, quindi non è chiaro perché verrà avviata l’indagine.
La Commissione europea ha ricevuto altre due denunce dai concorrenti di Microsoft. La prima, presentata da diverse aziende (tra cui AWS), riguarda le licenze dei servizi cloud (considerate sleali). La seconda, presentata da NextCloud, riguarda l’integrazione di OneDrive in Windows.
Aggiornamento (30/11/2023): secondo Reuters, la Commissione europea ha chiesto ai rivali di Microsoft un parere sulla proposta di separare Teams dalla suite di produttività. Ciò indica che la comunicazione degli addebiti potrebbe essere inviata all’inizio del 2024.