Il business di Microsoft è in salute, tanto da aver chiuso l’ultimo trimestre dell’anno fiscale in positivo nonostante il difficile periodo avvertito pressoché da ogni economia a livello globale. Anzi, forse grazie proprio a quello: l’adozione su larga scala delle soluzioni per lo smart working e un uso sempre più massiccio delle soluzioni basate sul cloud sono valsi al gruppo di Redmond risultati andati oltre le aspettative degli analisti.
Microsoft, trimestrale FY20 Q4 in positivo
Gli ultimi tre mesi si sono conclusi con entrate pari a circa 38 miliardi di dollari e con un incremento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2019. Particolarmente in positivo l’attività legata ad Azure che per la prima volta è arrivata a generare oltre 50 miliardi di dollari in dodici mesi.
Nei segmenti Productivity and Business Processes e Intelligent Cloud, l’utilizzo del cloud e la domanda sono cresciuti a causa dei clienti che hanno continuato a lavorare e studiare da casa.
Non altrettanto bene invece gli affari legati a LinkedIn (che di recente ha annunciato un taglio della forza lavoro) e alle licenze. In positivo quelli di More Personal Computing (+14%) che includono il sistema operativo Windows, i dispositivi della linea Surface e quelli della gamma Xbox destinati al gaming, anche in questo caso per via di un’attività da remoto andata intensificandosi per quanto concerne, lavoro, studio e intrattenimento. In particolare si è registrato un +28% nelle entrate per Surface e addirittura un +65% per quelle dei contenuti e dei servizi legati a Xbox. L’advertising inerente le ricerche online è invece sceso del 18% rispetto al 2019.
Su del 6% Productivity and Business Processes che include le soluzioni del pacchetto Office e quelle di Microsoft 365 per le stesse ragioni già spiegate. Su anche i prodotti del catalogo Dynamics del 13%.
Complessivamente l’anno fiscale 2020 si è chiuso per Microsoft con entrate da 143 miliardi di dollari, +14% rispetto allo scorso anno. L’utile netto si è attestato a 44,3 miliardi di dollari con un +13% a testimoniare lo stato di salute della società.