Microsoft vuole i suoi Glass

Microsoft vuole i suoi Glass

Redmond starebbe per lanciarsi nella mischia del wearable computing. Un mercato emergente ma ancora poco battuto. Nel frattempo Google prepara uno smartwatch, e HTC fa lo stesso
Redmond starebbe per lanciarsi nella mischia del wearable computing. Un mercato emergente ma ancora poco battuto. Nel frattempo Google prepara uno smartwatch, e HTC fa lo stesso

Colpita al cuore dall’esplosione di smartphone e tablet, Microsoft vuole tornare a guadagnare il ruolo di leader del mercato e per farlo guarda al settore più promettente per il futuro elettronico: quello dedicato ai dispositivi indossabili. Un ambito ancora poco battuto dove i riflettori sono tutti per i Google Glass e per gli smartwatch, profondamente diversi tra loro, presentati da Samsung e Sony. Un segmento dove c’è spazio per infilarsi e magari recitare un ruolo importante, a patto di muoversi e non stare a guardare come successo in passato. La società di Redmond sembra aver capito la lezione ed è già al lavoro per realizzare i propri Glass.

A rilanciare la notizia è stato il Wall Street Journal che, per bocca della solita fonte anonima vicina all’azienda, scrive che Microsoft è pronta a investire risorse importanti per entrare nel mondo della tecnologia indossabile . Pochi i dettagli riguardo alle caratteristiche degli occhiali, si sa solo che il dispositivo eseguirà buona parte delle funzioni più comuni realizzate oggi con gli smartphone. Premesso che si parla di un prototipo e che la stessa fonte del WSJ ha confermato che non vi sono certezze sull’effettivo arrivo degli occhiali sul mercato , è probabile che le intenzioni di Microsoft ruotino attorno alla realtà aumentata come confermato dai Kinect Glasses emersi lo scorso giugno.

Chiara, invece, la volontà dell’azienda che, perseguendo il cambio di pelle che al software integra la realizzazione interna di hardware e servizi, continua a investire cifre rilevanti nonostante l’instabilità interna e la ricerca della nuova guida dopo l’addio di Steve Ballmer. La recente acquisizione della divisione Mobile di Nokia per 7 miliardi di dollari mirata a recuperare terreno in un mercato dominato da Apple e Samsung è l’esempio più illuminante, mentre l’imminente arrivo della seconda generazione di tablet Surface sarà un altro test per vedere eventuali miglioramenti nel gradimento e fiducia degli utenti verso i dispositivi disegnati a Redmond.

Puntare sulla tecnologia indossabile appare quindi una scelta doverosa quanto obbligata, poiché il panorama è ancora scarno e le prospettive sembrano rosee. Secondo Gartner il mercato per l’elettronica indossabile supererà il volume di 10 miliardi di dollari nel 2016 e per gli analisti di ABI Research la crescita sarà corposa e costante, tanto che nel 2018 si arriverà a vendere su base annuale 485 milioni di dispositivi hi-tech collegabili al corpo . Tutti sono concordi nel definire, però, immaturi e troppo cari i gadget visti finora, per questo si parla ancora di una nicchia di interessati, ampliabile solo con un ribasso dei prezzi.

Come detto al momento è Google a trainare il settore, anche se i Glass tardano ad arrivare. Finiti lo scorso giugno nelle mani degli sviluppatori, che per la primizia hanno contribuito sborsando 1.500 dollari, sarebbero dovuti arrivare entro la fine dell’anno e invece appare sempre più probabile il rinvio al 2014. Certo è che a Mountain View non perdono tempo, tanto che l’ultimo aggiornamento del software dei Glass ha fornito parecchie sorprese con tante funzionalità finora nascoste. Scavando il codice XE10, i ragazzi di Android Police hanno scoperto una serie di comandi del file GlassVoice.apk : dalle immagini panoramiche agli eventi da aggiungere in calendario, dal Check-Me In (concepito forse per gestire voli o prenotazioni) alla creazione di modelli 3D, dai giochi alla musica, passando per le registrazioni di ricette, l’avvio del cronometro e traduzioni, sembra che i Google Glass potranno essere utilizzati, con comandi vocali, in tanti modi e scenari diversi.

A proposito di funzioni, poi, Google ha brevettato la forma del cuore replicata con le mani – gesto ormai popolarissimo tra i giovani e molte star dello sport – che potrà essere riconosciuto dai Glass per identificare l’immagine contenuta all’interno del cuore e per esprimere un parere positivo sulla stessa, cioè replicare il classico “Mi Piace” di Facebook .

Un’anticipazione delle qualità e delle opportunità fornite dai Glass potrebbe arrivare dallo smartwatch che Big starebbe per sfornare. Secondo 9to5Google l’azienda starebbe completando gli ultimi dettagli (vedi l’autonomia della batteria, allungabile con la tecnologia Bluetooth 4.0) e svelerà il nuovo gadget a breve, forse addirittura il 31 ottobre. Difficile al momento capire quali novità potrà offrire l’orologio smart oltre alle consuete funzioni sostituite dello smartphone, così come appare quanto mai azzardato sbilanciarsi sulla possibile buona riuscita dell’operazione, a maggior ragione dopo la tiepida accoglienza riservata allo Smartwatch 2 di Sony e al Galaxy Gear di Samsung.

Se Google è vicino alla meta, bisognerà aspettare ancora per vedere un altro smartwatch targato Android, quello su cui sta lavorando HTC. Due le certezze, oltre al sistema operativo, riportate da Bloomberg : sarà dotato di fotocamera e arriverà nella seconda metà del prossimo anno.

Alessio Caprodossi

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Pubblicato il
24 ott 2013
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