In Australia potrebbe essere approvato un codice di condotta che impone a Google di pagare gli editori per ogni notizia mostrata nel motore di ricerca (un simile obbligo si applicherebbe anche a Facebook). L’azienda di Mountain View ha quindi minacciato di lasciare il paese, in quanto sarebbe tecnicamente ed economicamente impossibile modificare gli algoritmi. Se ciò accadesse, Microsoft è pronta a sostituire Google con Bing.
Bing prenderà il posto di Google in Australia?
In base alla bozza del News Media Bargaining Code, pubblicata dalla Australian Competition and Consumer Commission (l’autorità garante della concorrenza), Google deve avviare una contrattazione con gli editori per stabilire la somma da pagare per includere le news tra i risultati del motore di ricerca.
L’azienda di Mountain View ha minacciato di interrompere la disponibilità di Google Search (se il codice diventerà legge) perché “non è compatibile con le modalità di funzionamento dei motori di ricerca e di Internet“. In pratica non sarebbe possibile modificare gli algoritmi del motore di ricerca per evitare l’indicizzazione dei link e degli estratti delle notizie, la cui definizione è piuttosto vaga nel codice. Google suggerisce di pagare gli editori attraverso l’iniziativa News Showcase, come in Francia.
Il CEO Satya Nadella ha parlato con il Primo Ministro australiano per comunicare l’intenzione di espandere la presenza di Bing, qualora Google decidesse di lasciare il paese. Per Microsoft ci sarebbe quindi l’opportunità di incrementare il market share del suo motore di ricerca. Il gap è piuttosto ampio, ma l’azienda di Redmond potrebbe adattare Bing e i servizi correlati alle esigenze degli utenti australiani, rispettando ovviamente il codice di condotta.