Il processo a Microsoft per l’innesto del sistema Windows Genuine Advantage (WGA) in milioni di PC si farà, ma non si tratterà di una class action: lo ha stabilito il giudice distrettuale Richard Jones. Ciò vuol dire che comunque vada, BigM eviterà di pagare centinaia di milioni di dollari per risarcire tutti gli utenti che nel 2006, all’epoca del lancio di WGA, utilizzavano Windows XP.
Al tribunale resterà in ogni caso il compito di stabilire la natura del tool che verifica l’autenticità del sistema operativo: spyware che viola la privacy dell’utente o legittimo strumento di controllo? I consumatori che avevano avviato la procedura sono convinti che Microsoft abbia agito in maniera illegale, ma ora dovranno accontentarsi di seguire lo svolgersi del processo come semplici osservatori.
Inizialmente la data della prima udienza era stata fissata per il 25 gennaio, ma il giudice della corte distrettuale di Seattle ha chiesto di rimandare l’avvio del processo . Microsoft dal canto suo ha tempo fino al 12 febbraio per consegnare una lista delle spese sostenute.
Giorgio Pontico