Microsoft WGA sotto accusa anche in Cina

Microsoft WGA sotto accusa anche in Cina

Uno studente dell'Università di Pechino ha denunciato Microsoft per violazione della privacy
Uno studente dell'Università di Pechino ha denunciato Microsoft per violazione della privacy

Windows Genuine Advantage , la tecnologia Microsoft per certificare la legittimità delle copie di Windows in uso, è di nuovo sotto accusa, questa volta per violazione dei diritti di privacy. L’accusatore in questa occasione è uno studente dell’Università di Pechino, che ha denunciato il colosso statunitense perché convinto che i metodi analitici del WGA siano invasivi.

La Corte di Pechino ha accettato il caso senza per ora entrare nel merito delle questioni tecniche; a breve, quindi, vi saranno le prime udienze.

In verità non si tratta di critiche che sorprendono. Già nel 2006 qualcuno aveva paragonato il WGA ad uno spyware, suscitando non poco clamore. Subito dopo partì la crociata di un utente, convinto che vi fosse sufficiente margine di manovra per una class action .

Adesso lo studente Lu Feng cercherà di essere ricompensato per il danno che ritiene di aver subito. Come riportano le cronache, l’indennizzo richiesto è di 88 o 180 dollari: la testata China.org.cn e l’agenzia governativa Xinhua non concordano. In più il giovane vorrebbe che Microsoft fosse obbligata a: rilasciare un tool per disinstallare il WGA, cancellare tutti i suoi dati personali raccolti e fare pubblica ammenda su un giornale della capitale.

Nella denuncia depositata presso il tribunale cinese, Lu ha confermato di aver istallato il “WGA Notification” tramite l’update automatico di Windows XP. La questione di fondo è che, a suo parere, non sarebbe stato sufficientemente informato sulle funzioni e sulle modalità operative dell’applicativo. Insomma, la comune procedura di accettazione dell’ EULA (End User License Agreement), a suo dire, non può essere considerata l’unico elemento discriminante per l’istallazione.

Permane comunque il problema di riuscire a dimostrare le tesi sostenute dallo studente. Se da una parte è nella natura del WGA operare un monitoraggio, non è agevole valutarne gli eventuali effetti collaterali sulla privacy. D’altra parte Microsoft, che non commenta la denuncia, in passato ha smentito ogni illazione sul WGA. La strada per Lu è con ogni probabilità tutta in salita.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
18 set 2007
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