Colui che nei piani di Gates e Ballmer avrebbe dovuto trasformare Live nella seconda piattaforma di ricerca e servizi online più importante degli USA (e del mondo), se ne va . Kevin Johnson , responsabile di Windows e delle attività su web di Microsoft, lascia la sua carica per diventare CEO di Juniper Networks . Un addio che, visto il recente fallimento della tentata acquisizione di Yahoo!, è destinato a fare rumore.
Proprio a Johnson, infatti, era stata attribuita l’idea della scalata al secondo motore di ricerca sulla piazza. Un’idea che si era scontrata con l’ opposizione di Jerry Yang e del resto della dirigenza di Yahoo!, che forse non aveva mai trovato un reale appoggio da parte di un Bill Gates in partenza, e che si è risolta in un buco nell’acqua. Inoltre, sempre a Johnson è spettato il difficile compito di lanciare Windows Vista sul mercato: un’impresa complicata, riuscita solo a metà anche, e forse soprattutto, per l’attaccamento nutrito dalla clientela nei confronti di XP.
La sua uscita da Microsoft, dopo 16 anni , potrebbe suonare quindi come una sorta di regolamento di conti: oppure no. Secondo gli osservatori, è indubbio che la vicenda Yahoo! abbia pesato sulle scelte di Johnson e di Microsoft: il primo lascia per andare a ricoprire sì il ruolo di CEO, ma in una azienda che dal punto di vista delle dimensioni è decisamente più piccola di Microsoft. Quest’ultima, coglie invece la palla al balzo e propone una ristrutturazione piuttosto significativa della sua organizzazione interna: se fino a ieri Johnson si occupava di un ventaglio di attività che spaziava da Windows a Messenger, da domani queste attività potrebbero essere gestite da due divisioni separate.
In una lettera colma di buone speranze e felicitazioni per il lavoro pregresso, Steve Ballmer in persona si incarica di spiegare come andranno le cose d’ora in avanti. Dopo i ringraziamenti di rito a chi parte, dopo annunci che propinano numeri fantasmagorici ma che si scontrano con le rilevazioni degli analisti , dopo le rassicurazioni sul fatto che il passaggio di consegne sarà indolore, il CEO di BigM cala la sua carta: “Annunciamo oggi che la divisione Piattaforma e Servizi si dividerà in due settori: Windows/Windows Live e Online Services”.
A gestire il primo settore ci sarà un triumvirato formato da Bill Veghte, Steven Sinofsky e Jon DeVaan, che riferiranno direttamente a Ballmer. Meno certa la sorte dei servizi su web, ai quali mancherà per il momento una figura di riferimento che verrà creata in seguito grazie a “una ricerca che spazierà tra candidati interni ed esterni”. In ogni caso, Steve Ballmer si è guadagnato un controllo maggiore su entrambe le neonate divisioni: mancando un leader unico per Windows e Live, mancando totalmente un leader per i servizi online, tutti dovranno riferire direttamente al CEO, che così potrà tastare il polso ai due settori con maggiore rapidità e precisione.
Una scelta necessaria visto che, secondo gli addetti ai lavori, si tratta di due comparti in cui Microsoft non ha riscosso il successo sperato , nonostante abbia fatto segnare numeri lusinghieri: Vista, non è un mistero, non è il miglior sistema partorito nella sua storia da BigM, e l’acquisizione di Yahoo! sarebbe servita per pompare la crescita di Live e della piattaforma di advertising che resta parecchio dietro chi la precede. Inoltre, l’entrata nel capitale di Facebook, che 12 mesi fa tutti davano sul punto di esplodere in quanto a popolarità e ricavi, non ha garantito quel ritorno sperato in fatto di quote di mercato.
Johnson, sussura Valleywag , da parte sua aspirava a diventare CEO , un giorno o l’altro. Il fallimento della scalata a Yahoo!, che avrebbe potuto invece costituire il fiore all’occhiello della sua carriera, aveva forse compromesso per sempre la sua ascesa verso il posto attualmente occupato da Steve Ballmer. Meglio cambiare aria, dunque, meglio spostarsi in una realtà più piccola dove un talento come il suo possa avere più spazio di manovra. Senza la necessità di sgomitare tra molti altri manager dotati , come avviene quotidianamente in una grande azienda come Microsoft.
Luca Annunziata