Il 2019 verrà ricordato in ambito videoludico come l’anno in cui esplose il cloud gaming. Non che oggi manchino le piattaforme per giocare in streaming, ma in questo segmento di mercato ancora di nicchia stanno per fare il loro ingresso player come Microsoft, Google e Sony. Il gruppo di Redmond con il suo xCloud, quello di Mountain View con Stadia e il colosso giapponese lanciando una piattaforma inedita (forse l’evoluzione di PS Now) che con tutta probabilità più avanti accompagnerà l’esordio di PlayStation 5.
xCloud: migliaia di giochi al lancio
Focalizzando l’attenzione sul servizio di Microsoft, nei giorni scorsi l’azienda ha annunciato che al day one potrebbero essere disponibili oltre 3.500 giochi, tutti quelli già presenti nel catalogo Xbox, accessibili da chiunque in possesso di una connessione Internet sufficientemente veloce. Se ne aggiungeranno poi altri 1.900 già in fase di sviluppo.
Al momento xCloud è oggetto di una fase di test interna, con il debutto ufficiale previsto entro l’anno in non meglio precisati territori di Nord America, Asia ed Europa. Già siglate partnership con software house e publisher del calibro di Capcom e Paradox Interactive. I titoli saranno fruibili non solo su PC e console, ma anche via smartphone e tablet, come si può vedere nell’immagine allegata di seguito.
Per garantire il corretto funzionamento della piattaforma, Microsoft farà leva sulle potenzialità dell’infrastruttura cloud di Azure già presente in oltre 50 regioni di tutto il mondo, con data center attraverso i quali erogare il servizio ai giocatori.
Ricordiamo in chiusura che di recente il gruppo di Redmond ha annunciato la creazione di un’alleanza con Sony, finalizzata proprio al cloud gaming. Due rivali storici per quanto riguarda il settore dei videogiochi, che uniscono le loro forze anche (ma non solo) per contrastare l’avanzata di Google con il suo Stadia. La partnership tra le due aziende si è concretizzata con la firma di un memorandum d’intesa che interessa inoltre l’ambito dell’intelligenza artificiale, la produzione di semiconduttori (sensori d’immagine in primis) e la realizzazione di strumenti per la community di sviluppatori. Difficilmente vedremo titoli PlayStation girare su Xbox e viceversa.