La battaglia sulla paternità di Custom XML , che vede contrapposte Microsoft alla canadese i4i, ha di epico certamente una cosa: la perseveranza di Redmond.
Dopo essere uscita sconfitta dal primo grado , dall’appello , dalla richiesta di riesame e dalla procedura di riesame del brevetto conteso avviata presso l’Ufficio brevettuale statunitense (USPTO), infatti, Big M ha deciso di non lasciare nulla di intentato e di rivolgersi anche alla Corte Suprema : ultima chance per imporre la sua tesi.
Alla Corte spetterà ora decidere (a sua completa discrezione) se vale o meno la pena di riaprire il caso . In ballo la violazione da parte di Micorsoft del brevetto i4i 5,787,449 sull’editor Custom XML, per cui già è stata condannata a pagare i danni.
Claudio Tamburrino