Backup su Linux, i migliori programmi, caratteristiche e funzioni

I migliori programmi per il backup su Linux, caratteristiche e funzioni

Effettuare backup su Linux, ma in generale su tutti i sistemi, è ormai una priorità, vediamo i migliori programmi a disposizione
I migliori programmi per il backup su Linux, caratteristiche e funzioni
Effettuare backup su Linux, ma in generale su tutti i sistemi, è ormai una priorità, vediamo i migliori programmi a disposizione

Dopo aver visto come modificare le immagini con questo articolo andremo ad analizzare le migliori utility di backup su Linux.

Oggi più che mai è di vitale importanza assicurarsi di avere sempre uno o più backup dei propri dati. Questo perché i computer non sono macchine perfette e sono soggette all’usura proprio come qualsiasi altro prodotto in commercio. Inoltre smartphone e PC fanno ormai parte della nostra vita quotidiana quindi al loro interno non di rado vengono salvati dei file di estrema importanza che andrebbero appunto preservati tramite backup.

Eseguire una copia periodica dei documenti su un disco apposito, o magari su uno dei tanti servizi cloud, è quindi un’abitudine che tutti dovremmo avere in modo da evitare perdite di dati che potrebbero compromettere il nostro lavoro.

L’ideale sarebbe eseguire più backup in parallelo su più dischi diversi, o magari su un server remoto, cosi da ottenere una ridondanza dei file ed assicurarsi di non perdere mai nulla anche in caso di gravi incidenti.

I migliori programmi per il backup su Linux

In rete esistono decine di applicativi per le distribuzioni, sia gratuiti che a pagamento, che consentono di automatizzare i processi di backup o che gestiscono il ripristino dei dati quando l’utente lo ritiene necessario.  Quindi partiamo con una veloce disamina delle principali alternative per il backup su Linux.

Déjà Dup

Si tratta dell’applicazione per il backup su Linux di riferimento di Ubuntu e dunque gli utenti se la ritrovano preinstallata nel sistema. Il programma genera dei backup incrementali automatizzati dei file e delle directory selezionate. I dati possono essere salvati su un hard disk locale, su Google Drive oppure in un disco presente nella propria LAN (Local Area Network).

Il tool consente di impostare una schedule di backup su base giornaliera o settimanale. Per evitare di terminale lo spazio disponibile sul disco è disponibile un’opzione che permette di cancellare i backup più vecchi automaticamente ogni 6 messi oppure una volta all’anno.

Oltre alla possibilità di accesso manuale ai dati salvati Déjà Dup offre anche uno strumento di ripristino dei file, con cui selezionare il documento o magari la directory specifica che ci interessa recuperare.

Il team di Déjà Dup ha sviluppato tale progetto in modo che aderisca perfettamente alle GNOME HIGS (Human Interface Guidelines), ovvero le linee guida per le interfacce grafiche di questo desktop environment. Quindi il tool si integra perfettamente con GNOME Shell ma ovviamente è utilizzabile senza problemi anche su altri ambienti grafici.

Déjà Dup è sostanzialmente un graphical wrapper di Duplicity, un applicativo da CLI (Command Line Interface) pensato per eseguire le operazioni di backup, restore e di crittografica dei file.

Come accennato in precedenza Déjà Dup è integrato in Ubuntu ed in molte altre distribuzioni Linux. Inoltre è facilmente reperibile nei repository, basta infatti digitale nel terminale:

sudo apt-get install deja-dup

oppure

sudo dnf install deja-dup

KBackup

KBackup è un programma di backup su Linux basato sul KDE Frameworks 5, ovvero la medesima raccolta di librerie e software che sta alla base dell’ambiente grafico Plasma KDE. L’applicazione ha un’interfaccia molto user friendly e permette di eseguire backup periodici automatizzati sia in locale che in remoto.

KBackup genera dei backup di dati nel formato di archivi compressi TAR, cosi da risparmiare spazio su disco ed offrire una gestione semplificata dei file. Inoltre questo tool dispone di un comodo sistema di profili con cui l’utente può impostare diverse configurazioni per la copia, la compressione e la crittografia dei dati, in modo tale da concedere l’accesso ai backup solo a determinati utenti oppure per eseguire il salvataggio di alcuni file più frequentemente.

Nel caso si volessero escludere una determinata tipologia di dati dal backup, come ad esempio i file audio o magari delle fotografie, è possibile impostare dei filtri, basati sul nome o sull’estensione dei file, cosi da evitare che vengano inclusi nell’archivio compresso.

Installare KBackup è semplicissimo:

sudo apt-get install kbackup

oppure

sudo dnf install kbackup

Aptik

Aptik è un migration tool che si occupa di gestire il backup su Linux delle applicazioni e configurazioni dell’utente. Tale applicazione, sviluppata da una piccola software house indiana chiamata TeejeeTech, può quindi essere utilizzata su un sistema appena installato per ripristinare i programmi, i dati e impostazioni precedentemente salvate su un altro computer.

Nel dettaglio il backup generato da Aptik, oltre che i file della home directory, può includere:

  • Pacchetti installati nel precedente sistema con relativa ATP Cache;
  • Account Utenti;
  • User Groups;
  • Font e Temi;
  • PPA (Personal Package Archive) extra;
  • Dconf setting.

Si tratta quindi di un utility molto potente che permette di ripristinare il proprio ambiente di lavoro con pochi semplici click del mouse. Aptik di base non include nel suo backup le cartelle presenti nella root directory, dunque le configurazioni presenti ad esempio in /etc oppure in /opt non verranno salvate e toccherà all’utente selezionarle manualmente oppure farsi carico del loro salvataggio tramite altri tool.

L’applicativo genera degli archivi compressi che possono essere crittografati dall’utente e bloccati con una password, cosi da salvaguardare la riservatezza dei propri dati da accessi non autorizzati. Aptik è un software a pagamento, gli utenti possono acquistare una singola licenza d’uso, che dura a vita, del programma direttamente dal portale dei suoi sviluppatori.

Luckybackup

Questo backup & sync tool consente di clonare i dati dell’utente su un disco locale o remoto e di tenere i backup sincronizzarli. Gli snapshots creati da Luckybackup sono suddivisi in base alla data di creazione, questo permette all’utente di individuare velocemente la copia dei file che gli interessa e di ripristinarli in pochi click.

L’applicazione è dotata di un sistema di filtri in modo da poter escludere determinate tipologie di dati dal backup. Inoltre Luckybackup può essere impostato per inviare una mail non appena la sincronizzazione viene ultimata, cosi da tenere uno storico dei salvataggi e avvertire istantaneamente l’amministratore di sistema se qualcosa è andato storto durante la procedura.

Nel caso non si fosse sicuri del risultato di un backup è possibile far eseguire a Luckybackup una simulazione dell’operazione, tramite l’opzione dry-run della libreria rsync, con cui verificare se il processo va a buon fine o se invece ci sono errori o imperfezioni.

Questo programma può essere installato molto facilmente:

sudo apt-get install luckybackup

oppure:

sudo dnf intall luckybackup

Duplicity

Come accennato poco sopra Duplicity è un programma da CLI che esegue backup su Linux in locale oppure su un disco remoto. Il tool genera dei file compressi e crittografati, tramite una chiave GPG generata dall’utente, in formato TAR e li salva nella destinazione selezionata.

I backup creati con Duplicity sono facilmente accessibili tramite un semplice gestore di archivi, inoltre gli snapshots sono catalogati in automatico in base alla data del salvataggio cosi da velocizzare le operazioni di ripristino della versione dei file desiderata.

I comandi da shell di Duplicity potrebbero risultare leggermente ostici a primo impatto ma dopo qualche minuto è possibile padroneggiarli senza problemi. Ecco qualche esempio:

Per eseguire un backup in una directory locale:

duplicity full ~/Documenti file:///Backup

Nel dettaglio con questo comando abbiamo indicato al tool di fare il backup della directory Scaricati e di creare un file TAR dentro la cartella Backup.

Quindi nel caso volessimo ripristinare la cartella ad uno stato precedente basta scrivere:

duplicity restore file:///~Backup ~/Documenti

Se invece abbiamo più backup nella stessa directory bisognerà indicare manualmente lo snapshots:

duplicity restore file:///~Backup/backup-24062021.tar ~/Documenti

Duplicity si trova già installato in numerose distribuzioni, ma ovviamente è comunque reperibile tramite il package manager:

sudo apt-get install duplicity

oppure

sudo dnf install duplicity

Rsync e Grsync

Rsync è uno strumento da riga di comando pensato per tenere sincronizzati i file tra più cartelle o per creare backup su Linux. Questo programma offre all’utente diverse strategie per eseguire la copia dei propri dati. Vediamo in breve alcuni esempi concreti:

Per creare un backup di una cartella in locale:

rsync -backup ~/Immagini ~/BackupFoto

L’opzione “-backup” va quindi a clonare la directory Immagini all’interno della cartella BackupFoto.

Rsync può interfacciarsi con SSH, Secure Shell, per eseguire il salvataggio dei file anche su dischi remoti:

rsync -backup ~/Immagini nomeutentedelPCremoto@IPlocale: ~/BackupFoto

Viceversa per copiare dei file da un disco remoto sul nostro PC:

rsync -backup nomeutentedelPCremoto@IPlocale: ~/BackupFoto ~/Immagini

Se invece  si desidera tenere sincronizzate due directory basta usare le opzioni “-r” o “-a”:

rsync -r ~/Immagini ~/BackupImmagini

oppure:

rsync -a ~/Immagini ~/BackupImmagini

Il flag “-a ” permette di preservare i symbolic links oltre a tutta una serie di informazioni sui file come la data di creazione, l’user group, il proprietario ed i permessi.

Tale utility ha la capacità di potersi interfacciare con GUI di terze parti cosi da essere utilizzata anche da coloro che hanno poca dimestichezza con Bash. Ad esempio una delle interfacce grafiche più gettonate è Grsync. Questo piccolo wrapper open source, sviluppato tramite il toolkit GTK+, offre una UI user friendly che racchiude tutte le principali opzioni e funzionalità di Rsync.

Rsync e Grsync sono disponibili in praticamente tutte le distribuzioni presenti in rete:

sudo apt-get install rsync grsync

oppure

sudo dnf install rsync grsync

Tar

Esistono diversi programmi che consentono di creare dei backup compressi in formato Tar. Gli utenti Linux però possono anche generare manualmente tali archivi e gestire in autonomia tutte le operazioni di archiviazione degli snapshots.

In genere tutte le distribuzioni adottano un gestore di archivi di riferimento, come ad esempio Ark, tuttavia si può fare tutto anche via shell:

tar -cjvf backup_24062021.tar.gz ~/Documenti

Tramite l’opzione “-c” abbiamo indicato a Tar di creare un nuovo archivio, mentre con “-j” abbiamo selezionato la compressione con bzip2, con “-v” invece attiamo la modalità “verbose” cosi che Tar ci listi le operazioni che sta eseguendo ed in fine con “-f” indichiamo al tool di generare l’archivio usando il formato tar.gz.

Al termine dell’operazione ci ritroveremo un file chiamato “backup_24062021.tar.gz” nella nostra home contenete tutti i file e le sotto directory presenti in Documenti. Ovviamente questo file potrà essere spostato ed archiviato come meglio preferiamo.

Ad esempio possiamo spostarlo in una cartella apposita:

mv backup_24062021.tar.gz ~/BackupDocumenti

oppure su un server remoto tramite SSH ed il protocollo SCP (Secure Copy Protocol):

scp ~/BackupDocumenti/backup_24062021.tar.gz nomeutentedelPCremoto@IPlocale: ~/BackupDocumentiPC

Tar è già presente in diverse distribuzioni e può essere installato tramite i repository:

sudo apt-get install tar

oppure

sudo dnf install tar

dd

dd è un comando da terminale presente nei sistemi operativi Unix-like capace di copiare dati in blocchi e di genere un immagine di backup dell’intero sistema. Si tratta di uno strumento che ha la potenzialità di cancellare partizioni o di sovrascrivere interi dischi dunque va usato con molta attenzione, stando bene attenti ad indicare correttamente la directory che si vuole copiare.

Utilizzare dd è molto semplice, per creare un’immagine di backup di una partizione, o di un intero disco, bisogna scrivere nella shell:

dd if=/dev/sda1 of=backupdelsistema.dd

La dicitura “sda1” indica in modo preciso il disco e la partizione che si desidera clonare. Per capire quale sia la partizione giusta da salvare sarà è necessario utilizzare un partition manager come ad esempio fdisk:

sudo fdisk -l

Dispositivo  Avvio  Start    Fine   Settori   Size    Id    Tipo
/dev/sda1          2048   200912492   124142009 4124GB + 92   Linux

/dev/sda2      *   200912492  124142009 532      124142009 +    92   Linux
/dev/sda3            200912492  124142009  124142009 +    92        Linux
/dev/sda4              200912492  124142009  124142009 + 92        Linux

Con Fdisk è possibile verificare al volo tutti i dischi inseriti nel sistema e le rispettive partizioni. In questo caso sda1 è l’intero disco che a sua volta è suddiviso in 3 partizioni, ovvero sda2, sda3 ed sda4.  Quindi clonando sda1 con dd si andrà ad eseguire il backup dell’intero sistema operativo e dei dati dell’utente.

Quindi in caso di necessità per ripristinare il sistema è possibile agire in questo modo:

dd if=backupdelsistema.dd of=/dev/sda1

Ovviamente dd permette anche di creare delle copie del sistema anche su dischi esterni, basta che siano collegati fisicamente la PC:

dd if=/dev/sda1 of=/dev/sdb1/backupdelsistema.dd

In conclusione

Il panorama delle distribuzioni garantisce un ventaglio di strumenti per il backup davvero eccezionale e gli utenti non avranno problemi nel reperire l’utility che più si adatta alle relative esigenze. Inoltre su Linux sono disponibili anche i diversi client dei servizi di archiviazione cloud più famosi, cosi da tenere i file più importanti sempre al sicuro e a portata di mano.

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Pubblicato il
29 giu 2021
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