Nulla a che vedere con le questioni di genere e le discriminazioni: se Nintendo non ha accolto la petizione dei gamer di Nintendo DS che rivendicavano per il titolo di simulazione Tomodachi Life la possibilità di formare coppie omosessuali è per un motivo meramente tecnico.
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– Nintendo of America (@NintendoAmerica) 9 Maggio 2014
“Sfortunatamente non ci è possibile cambiare il design di questo gioco – ribadisce Nintendo, ammorbidendo però le posizioni su cui si era arroccata la scorsa settimana e offrendo delle spiegazioni – un tale significativo cambiamento nello sviluppo del gioco non può essere ottenuto con una patch”. Nintendo ora offre le proprie scuse per aver “deluso molte persone per non aver implementato la possibilità di stringere relazioni omosessuali in Tomodachi Life” e si impegna nel “portare avanti gli obiettivi del divertimento e dell’intrattenimento dedicato a tutti, valori che da tempo muovono l’azienda”. Se nel futuro si darà vita a un nuovo capitolo della serie Tomodachi Life, Nintendo promette di “progettare da zero una esperienza di gioco che sia più inclusiva, e che rappresenti meglio tutti i giocatori”.
Pace fatta, dunque, con i promotori della campagna Miiquality , che ora caldeggiano l’intrattenimento Nintendo per incoraggiare lo sviluppo di un nuovo titolo di simulazione che possa superare tutte le discriminazioni. Se non si è ottenuto un immediato riscontro per il titolo che ha acceso la mobilitazione, i sostenitori di Miiquality auspicano che la loro protesta possa “continuare ad influenzare l’intera industria dei videogame e a creare consapevolezza intorno ad altre questioni di uguaglianza”. ( G.B. )