Roma – Chi temeva che prima o poi il Governo avrebbe iniziato a stanziare risorse pubbliche a favore delle imprese in ritardo nella “new economy”, si troverà costretto ad unirsi a tutti i contribuenti italiani nel finanziare la pioggia di miliardi pubblici che l’Esecutivo pare intenzionato ad “immettere” nella nuova economia.
Si tratta della bella cifra di 300 miliardi che cadranno nelle tasche delle piccole e medie imprese che parteciperanno ad un “progettone di stato” ad hoc. La notizia l’ha data ieri il sottosegretario all’Industria Lanfranco Turci, il quale ha spiegato come il denaro andrà via in software, formazione e tecnologie internet. Il rappresentante dell’Esecutivo ha anche annunciato che una parte dei finanziamenti saranno dedicati alla realizzazione dei “portali consortili”, già conosciuti come “portali di stato”.
Per mettere le mani avanti rispetto a coloro, e sono tanti, che in queste settimane hanno avvertito dei pericoli insiti nel finanziamento pubblico della nuova economia, Turci ha anche ricordato che “la new economy non è fatta solo di internet ma anche di un mercato che consente di svilupparsi a chi ha le idee giuste”. Con i soldi pubblici giusti, viene da aggiungere?