Il Giappone crede nelle self-driving car, in particolare in quelle di Uber. Oggi l’annuncio di un investimento da un miliardo di dollari da parte di tre big del Sol Levante: l’automaker Toyota, la holding finanziaria SoftBank attraverso la sussidiaria Vision Fund e Denso, realtà specializzata nella produzione e fornitura di componenti per i veicoli.
Uber: un miliardo per la guida autonoma
A darne notizia è Dara Khosrowshahi, CEO del gruppo e successore di Travis Kalanick da ormai quasi due anni. Il denaro finisce nelle casse della divisione Advanced Technologies Group al lavoro proprio sullo sviluppo delle tecnologie legate alla guida autonoma. Segue i 500 milioni che Toyota aveva già messo a disposizione del gruppo nell’agosto 2018, destinati allo stesso scopo, con l’obiettivo di accelerare i lavori e la fase di test del sistema, così da arrivare entro il 2021 a proporne sul mercato una versione commerciale. Riportiamo di seguito un estratto dalla dichiarazione di Khosrowshahi inclusa nel comunicato.
Questo investimento e la nostra solida collaborazione con Toyota testimoniano l’incredibile lavoro svolto fin qui dal team ATG e l’entusiasmo tra i partner per il futuro del progetto. Lo sviluppo della tecnologia per la guida autonoma trasformerà il mondo dei trasporti che conosciamo, rendendo le strade più sicure e le nostre città più vivibili.
Excited to announce Toyota, Denso and the SoftBank Vision Fund are making a $1B investment in @UberATG, as we work together towards the future of mobility. pic.twitter.com/JdqhLkV7uU
— dara khosrowshahi (@dkhos) April 19, 2019
Rimandiamo chi desidera approfondire l’argomento alla nostra intervista realizzata di recente con Piero Molino, ricercatore esperto di intelligenza artificiale e deep learning italiano al lavoro con il team Uber AI Labs di San Francisco. Questa la sua visione legata alla mobilità del futuro.
… le diverse modalità di trasporto diventeranno sempre più interoperabili, al punto che non sembrerà più impensabile indicare l’indirizzo di un albergo a New York su di un’app stando seduti sul proprio divano di casa e acquistare un pacchetto che include l’Uber che ti porta alla stazione, il biglietto del treno che ti porta in aeroporto, quello del volo che ti porta al JFK e l’Uber che ti porta all’albergo, senza dover aprire quattro differenti siti o app per incrociare gli orari e pagare con diversi sistemi. Se in questo poi si includono servizi di noleggio di automobili e biciclette o monopattini elettrici, credo davvero che l’idea di un servizio che porta le persone da un punto A a un punto B del pianeta sia alla nostra portata.