La decisione di non vendere più le ricariche telefoniche di importo inferiore ai 10 euro si traduce in un favore fatto alle compagnie telefoniche. È quanto dichiara Generazione Attiva , l’associazione di difesa dei consumatori presieduta da Andrea D’Ambra , che – per tutelare i legittimi interessi dei tabaccai – chiede l’intervento del Governo.
La questione è nota: i tabaccai, rappresentati da FIT e Assotabaccai , lamentano la riduzione – fino a livelli irrisori – dei margini di
guadagno sulla vendita delle ricariche telefoniche. La FIT, dopo aver organizzato una serie di proteste , ha stabilito la sospensione, da parte dei propri aderenti, della vendita delle ricariche telefoniche di valore inferiore a 10 euro.
“Ci dispiace notare ancora una volta – dichiara Generazione Attiva – il silenzio delle altre associazioni di consumatori che in altri casi sono sempre pronte ad intervenire solertemente. Un blocco delle ricariche di piccolo taglio non va che a vantaggio degli operatori di telefonia mobile, a danno dei consumatori, obbligati a pagare importi superiori alle proprie disponibilità. A conferma di ciò ricordiamo come, secondo quanto riportato nell’indagine conoscitiva sui contributi di ricarica nei servizi di telefonia mobile a credito prepagato realizzata congiuntamente da Antitrust e Agcom , si evidenzi che nel 2005, ultimo anno preso in esame, i tagli di minore importo (ossia fino ad un massimo di 20 euro) hanno rappresentato oltre il 70% delle ricariche effettuate (pari a 548 milioni di operazioni) e circa il 48% (827 milioni di euro) del valore complessivo dei ricavi degli operatori derivanti dal contributo di ricarica (ovvero della spesa sopportata dagli utenti per tale componente di prezzo del servizio, pari a 1.714 milioni di euro)”.
L’associazione, a questo punto, ha ritenuto di rivolgersi al Governo, chiedendo di “intervenire e convocare un
tavolo con i Tabaccai ed i Consumatori affinché i primi possano poter vendere le ricariche con un margine dignitoso e i consumatori possano ritornare a ricaricare il proprio telefonino del valore desiderato”.
D.B.