Erano stati accusati di fare orecchie da mercante alle richieste di rimozione di contenuti protetti da parte dell’industria, e per questo (e altro) i responsabili di Mininova avevano chiesto ai parlamentari autori di quelle accuse di rettificare e chiedere scusa . Ma i deputati non si scusano, pur ammettendo di aver fatto qualche errore di valutazione, e rincarano la dose con nuove considerazioni destinate a scatenare polemiche .
Dopo le minacce di Mininova, che aveva detto di voler adire alle vie legali se non avesse udito la fatidica parolina magica uscire dalla bocca dei responsabili, il gruppo di lavoro sulla condivisione “illegale” composto da 4 membri del parlamento olandese ha infine rettificato il rapporto originale contenente le affermazioni ritenute imprecise sulla policy di rimozione dei contenuti di Mininova.
Mininova rimuove i torrent qualora qualcuno gli faccia espressamente notare che essi puntano a materiale protetto dal diritto d’autore e questo è un fatto, dice ora il rapporto aggiornato , ma è altrettanto vero (sempre secondo quanto sostiene il nuovo documento) che la policy del sito è insufficiente stante la situazione dei download “illegali” in rete , anche se rispetta in pieno le leggi europee.
Dal parlamento dunque arrivano zero scuse, rettifiche parziali e nuove accuse circa la presunta, strisciante corresponsabilità di Mininova nell’infrazione del copyright condotta attraverso i download suddetti. Stante così la situazione non è difficile immaginare che lo staff del sito l’abbia presa abbastanza male, e sia ora in conciliabolo permanente con i propri avvocati per decidere il passo successivo. Denunciare in tribunale il parlamento o i parlamentari olandesi ? È un’ipotesi da non escludere visto che è stata espressamente presa in considerazione dal co-fondatore di Mininova Erik Dubbelboer.
Nel frattempo, in attesa di conoscere la decisione del giudice nell’ambito del processo avviato da BREIN nei confronti dei suoi responsabili, il portale potrebbe ben presto fronteggiare un avversario ancora peggiore, vale a dire l’abbandono in massa da parte degli utenti a causa dei contestati filtri sui torrent . Nonostante l’annuncio dell’adozione di un sistema di terze parti per eliminare i contenuti “illegali”, pare che il portale abbia sin qui retto mantenendo la stessa popolarità di prima, ma a giugno c’è stato un calo netto di pagine visualizzate (meno 14 per cento) e di visite (in calo di 10 punti).
Potrebbe trattarsi di una restrizione del traffico stagionale come è normale che capiti nel periodo estivo, ma se nei prossimi mesi Mininova non recuperasse e il trend in discesa continuasse allora si avrebbe la conferma del fatto che per un altro portale di file sharing è iniziato il declino. E con l’imminente cessione di The Pirate Bay a terzi, e con tutta l’incertezza che a questo punto circonda il destino dei bucanieri scandinavi, di certo per il P2P via BitTorrent non è un periodo proprio positivo.
Alfonso Maruccia