Mininova non è più dei suoi utenti: eliminerà tutto il materiale che viola il copyright, in osservanza alla sentenza emessa lo scorso agosto da un tribunale olandese su sollecitazione della lobby pro-copyright BREIN .
Rimarrà attivo solo il servizio Content Distribution , dedicato ai detentori dei diritti che vogliono condividere il proprio materiale con la mediazione di una piattaforma non convenzionale. Niente più torrent illegali caricati dai cittadini della rete: Mininova sarà un semplice canale di distribuzione che promette di dare ai detentori dei diritti visibilità gratuita presso una platea stimata in 47 milioni di utenti. A differenza di The Pirate Bay, dunque, il portale creato nel 2005 da cinque studenti olandesi non dovrebbe scomparire.
In una nota i gestori del sito hanno spiegato di aver testato negli ultimi due mesi alcune modalità di filtraggio dei contenuti senza però ottenere risultati soddisfacenti.
L’unica soluzione fattibile era pertanto quella più drastica, ovvero la rimozione di tutti i torrent non controllati. La permanenza sul sito di questi strumenti di sharing sarebbe potuta costare a Mininova la bellezza di cinque milioni di euro di multa: “Sfortunatamente – viene spiegato – la sentenza della corte non ci lascia altra scelta se non quella di rimuovere alcuni tipi di contenuti. D’ora in avanti dovremo impedire l’upload di torrent dal nome sospetto”.
Uno dei cofondatori di Mininova ha spiegato a TorrentFreak che è stato presentato un appello pro-forma al fine di avere il tempo necessario per raccogliere le idee e portare in tribunale argomenti convincenti. Nel frattempo il portale focalizzerà la propria attività sulla piattaforma Content Distribution, cercando di aumentarne la popolarità.
Per alcuni questa notizia, se associata con le sorti di The Pirate Bay, potrebbe anche significare la fine dell’epoca dei torrent illegali . Ma il file sharing, lo dimostrano il passato e il presente , parrebbe avere di fronte a sé un futuro tutto da scrivere.
Giorgio Pontico