L’ufficialità dell’ingresso del nostro paese nella European Blockchain Partnership giunta la scorsa settimana testimonia il crescente interesse dell’Italia nei confronti delle infrastrutture decentralizzate, in linea con la visione condivisa a livello europeo. Un’ennesima conferma è poi arrivata con la call del Ministero dello Sviluppo Economico, che nei giorni scorsi ha comunicato di essere alla ricerca di 30 esperti per andare a comporre il gruppo al lavoro sull’elaborazione di una Strategia Nazionale.
Blockchain: la call del MISE
La prospettiva è quella di inserire tra le priorità del paese il supporto allo sviluppo di progetti legati alle DLT (Distributed Ledger Technology) in generale e più nello specifico alla blockchain, attraverso la messa in campo di investimenti pubblici e privati. La call in questione ricalca per modalità quella annunciata a metà settembre e relativa all’intelligenza artificiale (in chiusura il 15 ottobre), puntando alla formazione del team che andrà a studiare policy e strumenti. Queste le parole di Luigi Di Maio, già pronunciatosi sul tema anche nelle scorse settimane in occasione del suo intervento al DigithOn di Bisceglie.
Le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e la blockchain sono destinate a cambiare radicalmente le nostre vite, la società nella quale viviamo e il tessuto economico e produttivo del Paese. Dobbiamo decidere da che parte stare: se continuare a seguire i processi di sviluppo che si realizzano a livello globale o essere parte del cambiamento provando a governare questi processi con delle strategie nazionali ben delineate, che valorizzino le eccellenze che, anche nel settore della tecnologia, abbiamo nel nostro Paese.
La Strategia Nazionale
Il gruppo sarà presieduto dal Ministro o da un suo delegato e andrà a comporsi in parti uguali da esponenti del mondo imprenditoriale o delle associazioni di categoria inerenti l’ambito DLT-blockchain, esponenti di organismi o centri di ricerca della pubblica amministrazione o del mondo accademico ed esponenti delle organizzazioni sindacali, del terzo settore, dei consumatori e della società civile. A questi si aggiungeranno rappresentati designati dal MISE. Ecco invece gli obiettivi fissati:
- individuare iniziative private già esistenti a livello nazionale, monitorarle e analizzarne gli sviluppi e le ricadute socio-economiche;
- individuare use case relativi all’utilizzo delle DLT nel settore pubblico al fine di promuoverne la diffusione;
- individuare buone prassi sviluppatesi sulle tecnologie in parola elaborando strumenti per diffonderne l’applicazione;
- approfondire le condizioni necessarie per promuovere la ricerca, lo sviluppo, l’impiego, l’adozione e il mantenimento del carattere decentralizzato delle DLT e in particolare della blockchain in modo da incrementarne e accelerarne la diffusione nei servizi pubblici e privati;
- elaborare gli strumenti necessari per creare e favorire le condizioni economiche, politiche e regolatorie affinché cittadini e imprese, in particolare PMI e startup, possano beneficiare del potenziale rappresentato dalle funzionalità di queste tecnologie;
- elaborare strumenti tecnici e normativi volti a diffondere l’applicazione degli smart contract.
Una volta definita, la Strategia Nazionale Blockchain verrà sottoposta a consultazione pubblica, nel nome della trasparenza. Chi desidera candidarsi può farlo consultando il documento condiviso dal Ministero nella sua forma integrale e inoltrando il modulo di domanda entro il 28 ottobre.