MISE: gli esperti di IA e blockchain al lavoro

MISE: gli esperti di IA e blockchain al lavoro

Oggi l'insediamento presso il Ministero dello Sviluppo Economico dei gruppi di esperti sui temi dell'intelligenza artificiale e delle blockchain.
MISE: gli esperti di IA e blockchain al lavoro
Oggi l'insediamento presso il Ministero dello Sviluppo Economico dei gruppi di esperti sui temi dell'intelligenza artificiale e delle blockchain.

Le call del MISE che nell’autunno scorso hanno gettato le basi per la creazione di team di esperti negli ambiti dell’intelligenza artificiale e delle blockchain hanno portato oggi all’insediamento dei gruppi di lavoro. La prima riunione si è tenuta nel Salone degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza di Andrea Cioffi (Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Industria) e Marco Bellezza (Consigliere Giuridico del Ministro Luigi Di Maio su Telecomunicazioni e Innovazione Digitale).

MISE: i gruppi per IA e blockchain

La finalità è ora quella di elaborare strategie nazionali da sottoporre all’attenzione della Commissione Europea. Il primo step è quello che porterà alla definizione di obiettivi, agenda e metodo di lavoro dei gruppi istituiti.

Sul fronte dell’intelligenza artificiale si punta alla valorizzazione della ricerca, al trasformare i progetti sperimentali di laboratorio in iniziative commerciali, rispondendo al tempo stesso alle esigenze manifestate nel territorio dell’educazione, nelle sviluppo delle skill e nel favorire gli investimenti. Verrà inoltre valutato l’impatto etico di un impiego sempre più esteso delle soluzioni IA, come normarle (non a caso un numero non indifferente di esperti arriva dall’ambito legale) e in che modo sfruttarne le potenzialità per migliorare i servizi pubblici.

Per quanto concerne invece blockchain e registri distribuiti, si mira a sostenere lo sviluppo di una tecnologia il cui raggio d’azione va ben oltre i confini del mondo crypto, arrivando a interessare il settore privato e quello pubblico, mediante iniziative di sperimentazione. Il MISE collega i sistemi DLT (Distributed Ledgers Technology) alla Quarta Rivoluzione Industriale (Industria 4.0), intravedendone un possibile impiego anche per la tutela del Made in Italy e nella gestione delle certificazioni, con un occhio di riguardo al settore agroalimentare. Queste le parole di Cioffi.

L’Italia punta ad avere un ruolo di avanguardia in Europa su settori strategici come intelligenza artificiale e tecnologie Blockchain. Il nostro contributo, dal punto di vista culturale e scientifico, può essere davvero determinante. Possiamo rappresentare quel valore aggiunto che deriva dalla nostra storia intellettuale e culturale. Metteremo al servizio di tale obiettivo le nostre risorse, energie, competenze e menti migliori. Questo, d’altronde, è il senso dei gruppi di lavoro.

I gruppi del MISE al lavoro su intelligenza artificiale e blockchain

La strategia nazionale e l’Europa

Stando al calendario fissato oggi, il prossimo incontro dei gruppi è previsto per la giornata dell’8 febbraio, con l’intento di definire obiettivi concreti entro marzo. Così Cioffi sottolinea la volontà dell’Italia di contribuire affinché l’Europa possa competere ad armi pari nei territori dell’IA e delle blockchain con i progetti già messi in campo da superpotenze come quelle statunitense e cinese.

L’Europa deve avere un approccio unitario e compatto, se vuole imporsi in modo efficace e alternativo rispetto ai giganti USA e Cina. L’Italia siederà al tavolo sullo stesso piano degli altri Paesi dell’Unione e farà sentire la propria voce. I rapporti devono essere franchi e diretti. Siamo stati i primi, del resto, a supportare formalmente il Claire-AI, iniziativa che nasce dalla volontà dei ricercatori delle università europee di confederarsi per creare un laboratorio europeo sull’Intelligenza Artificiale sul modello del CERN. Ci candidiamo a ospitare tale laboratorio e a diventare punto di riferimento per queste tecnologie, con un focus preciso: mettere al centro l’uomo, i diritti del cittadino.

L’obiettivo dichiarato è incanalare risorse e competenze affinché l’innovazione sia in grado di produrre valore economico, ma con un’attenzione particolare alla tutela dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. Nessuno sviluppo indiscriminato e incontrollato, dunque, altrimenti si andrà inevitabilmente incontro a conseguenze non auspicabili che sui piatti di un’ipotetica bilancia finiranno col pesare ben più dei benefici. Così conclude Cioffi.

 La vera sfida è fare in modo che lo sviluppo dell’innovazione tecnologica produca valore economico non a discapito, ma al servizio del lavoratore. Questo è il contributo alternativo che l’Italia, con l’Europa, può dare nella partita globale.

Fonte: MISE
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Pubblicato il
22 gen 2019
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