Bruxelles – Votata da una montagna di SMS, la nuova Miss Belgio Virginie Claes forse non immaginava che la sua elezione avrebbe suscitato un putiferio. Già, perché pare che il “popolo votante”, che via SMS sembrava essersi espresso con gradimento unanime e plebiscitario, fosse composto solamente dai suoi genitori e dal suo sponsor.
Lo rivela la rivista Deng che, oltre a dedicare la sua copertina di gennaio alla “grande SMS-truffa”, in un gustoso servizio racconta che i genitori della reginetta, allo scopo di raggiungere la sicurezza dell’elezione, avrebbero pensato ad un cospicuo investimento, oltre 15mila euro, per poter spedire via computer 28mila SMS di televoto. Un costo sostenibile, vista la prospettiva di un “ritorno” pressoché immediato, dato che l’elezione di una miss può portare notorietà, contratti e sponsorizzazioni.
L’accusa non coinvolge solo la famiglia della ragazza, ma anche Essec , azienda che opera nel campo della telefonia mobile sponsor della reginetta, che avrebbe fornito il necessario supporto tecnico e realizzato l’invio massivo di SMS, probabilmente sobbarcandosi il costo dell’operazione in luogo dei genitori, realizzando una sorta di gateway, con quattro computer collegati in rete, per spedire i messaggi per votarla.
La reazione della Miss è di assoluta tranquillità. Virginie Claes ha dichiarato solamente di aver fatto dono, ad alcuni suoi conoscenti, di schede telefoniche, affinché la votassero, e ha chiesto di rendere pubblici i dati relativi agli SMS di voto, con i numeri dei mittenti.
D.B.