Ci stiamo per schiantare su un asteroide: la missione ha inizio il 24 novembre, l’impatto avverrà nel settembre 2022 ed in seguito non resterà che restare ad osservare le conseguenze dello scontro. La missione DART della NASA ha uno scopo preciso e di grande lungimiranza: capire come, con la tecnologia, sia possibile agire su potenziali pericoli provenienti dallo spazio.
Agire in tempo su asteroidi in arrivo e potenzialmente pericolosi per il pianeta significa poter creare uno scudo protettivo efficace che escluda questo tipo di rischio. Sebbene con gli strumenti di osservazione di cui disponiamo siamo ormai in grado di mappare il cielo con sufficiente capillarità, ad oggi non disponiamo di strumenti di difesa utili per riuscire a fermare un asteroide potenzialmente pericoloso. Un allarme senza difese serve a poco, però: di qui la necessità di arrivare ad immaginare strumenti con i quali tentare di agire sul percorso di un corpo celeste nello spazio, nel tentativo di deviarne la direzione nel caso in cui quest’ultima arrecasse pericolo potenziale al pianeta Terra.
La missione prende il nome di DART, acronimo di Double Asteroid Redirection Test: nel nome c’è tutto quel che la NASA vuol tentare di capire attraverso i propri modelli di studio e questa prova empirica.
Missione DART
L’asteroide che andremo a colpire non è un pericolo per la Terra. Si è semplicemente scelto uno degli asteroidi di passaggio per poter tentare di agire sulla sua orbita e di osservare gli effetti di questa strategia. I criteri di scelta sono stati legati alla sua dimensione ed alla sua osservabilità, così da poter avere le esatte misurazioni sulle conseguenze dell’azione dell’uomo sulla traiettoria del corpo celeste in avvicinamento. Qualora le risultanze fossero positive, si avrebbe a disposizione uno strumento innovativo che per la prima volta proietterebbe l’azione dell’uomo nello Spazio, agendo in modo proattivo per difendere la nostra ecosfera da possibili impatti deleteri sotto molti punti di vista.
🚀 @NASA & @SpaceX are completing key milestones for the #DARTmission!
Last week, the DART spacecraft was encapsulated inside the payload fairings that will protect it during launch atop a #Falcon9 and teams completed a successful Flight Readiness Review: https://t.co/16FohmMvUw pic.twitter.com/XYW93mQOTj
— NASA's Launch Services Program (@NASA_LSP) November 22, 2021
L’obiettivo della NASA è l’asteroide binario Didymos (65803), composto da un corpo dal diametro di 780 metri ed un piccolo satellite dal diametro di 160 metri. Quest’ultimo è il più importante poiché rappresenta la dimensione degli asteroidi che con maggior possibilità potrebbero impattare in futuro con la Terra. Le osservazioni su questi corpi ne hanno già studiate in vario modo le caratteristiche e ora tutto è pronto per arrivare all’impatto.
L’avvicinamento avverrà ad una velocità di 6,6 Km/s e lo scontro sarà guidato da un sofisticato sistema di guida autonoma (con l’aiuto di telecamere di bordo gestite dal sistema DRACO) che dovrà assicurare alla missione di non sbagliare il bersaglio. L’impatto avverrà a 11 milioni di km dalla Terra e sarà osservato in presa diretta. Ogni misurazione sarà quindi portata avanti nei mesi successivi per valutarne le conseguenze.
La spedizione ha inizio nelle prossime ore tramite un vettore SpaceX ed il lancio sarà seguito in diretta:
Una volta fuoriuscito dall’atmosfera terrestre, DART avrà circa 9 mesi di tempo per raggiungere l’asteroide e colpirlo secondo i piani prestabiliti. Una missione particolare, insomma, che va oltre la mera osservazione per cercare di mettere al sicuro l’uomo. Sul nostro pianeta abbiamo infatti già sufficienti problemi senza che debba pensarci un asteroide a sconvolgere ulteriormente la vita, il clima ed un ecosistema fragile come mai lo era stato in passato.