L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha comunicato che il lancio di Hera è avvenuto con successo. Il Falcon 9 di SpaceX ha portato in orbita la sonda che avrà un incontro ravvicinato con l’asteroide Dimorphos per studiare gli effetti della missione DART. La FAA (Federal Aviation Administation) ha concesso un permesso speciale perché non è previsto il rientro del secondo stadio del razzo.
Incontro con Dimorphos a fine 2026
La missione Hera dell’ESA è la continuazione della missione DART della NASA. Con quest’ultima è stato lanciato un veicolo spaziale contro l’asteroide Dimorphos (160 metri di diametro) che ruota intorno al più grande Didymos (780 metri). I risultati ottenuti hanno confermato che la tecnica nota come “kinetic impactor“ può essere utilizzata per deviare la traiettoria di un asteroide e quindi impedire che colpisca la Terra.
Con la missione Hera verranno osservati da vicino gli effetti dell’impatto. A bordo della sonda ci sono diversi strumenti scientifici, tra cui due fotocamere, un altimetro laser e due spettroscopi. Ci sono anche due CubeSat (Milani e Juventas) con altri strumenti che determineranno le caratteristiche della superficie e della struttura interna dei due asteroidi. Al termine della missione verrà tentato il loro atterraggio su Dimorphos.
L’arrivo è previsto per l’autunno 2026. Hera effettuerà a marzo 2025 un sorvolo di Marte per sfruttare la sua fionda gravitazionale e userà gli strumenti scientifici per studiare la luna marziana Deimos.
Come si può vedere nel video, il primo stadio del razzo Falcon 9 non è rientrato sulla Terra, quindi ha completato la sua 23esima e ultima missione. Il secondo stadio non cadrà invece nell’Oceano (brucerà nell’atmosfera). Per questo motivo è stata rilasciata una licenza temporanea dalla FAA in attesa del completamento dell’indagine relativa al problema riscontrato con la missione Crew-9.