Un rivelatore di radiazioni, inizialmente concepito per proteggere i satelliti artificiali, ha appena trovato un nuovo impiego : può funzionare come strumento di misurazione delle radiazioni somministrate nella cura di pazienti affetti da cancro.
Responsabile della nuova declinazione del dispositivo è il Tyndall National Institute irlandese, che lo ha tra l’altro reso impiantabile chirurgicamente . La sua presenza nel corpo permette, per la prima volta, di misurare la portata dei trattamenti a cui il paziente si sottopone.
Creato inizialmente dall’ ESA e ribattezzato ora DVS (Dose Verification System), il rivelatore aveva prospettive di vendita molto limitate: pochi i clienti del mercato aerospaziale. Tyndall ha così deciso di ridisegnarne il chip, ridurne le dimensioni e tagliarne i costi per riproporlo in diversi segmenti di mercato.
Brendan O ‘Neill, responsabile dell’unità produttiva centrale di Tyndall, ha informato che DVS sta iniziando ad essere introdotto con successo. Sicel Technologies lo ha impiegato per verifiche terapeutiche nelle patologie di tumore al seno e alla prostata. Il DVS è stato già promosso a pieni voti dalla Food and Drug Administration ( FDA ) americana.
Marco Valerio Principato