I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno studiato un modo per riparare automaticamente i bachi nel software per computer, una procedura in grado di “trapiantare” un pezzo di codice da un programma funzionante e di sostituirlo a quello malfunzionante – senza nemmeno toccare il codice di quest’ultimo.
Il tool si chiama CodePhage , e a quanto pare è in grado di modificare il codice che non funziona anche se quello di arrivo è stato scritto con un linguaggio di programmazione completamente diverso. Il “patchwork” risultante ha un unico obiettivo, vale a dire risolvere un baco responsabile del crash del software originario.
Dopo aver scoperto uno di questi bug, spiegano i ricercatori , CodePhage si mette alla ricerca di un possibile bugfix all’interno del codice sorgente degli altri software presenti online: l’individuazione del bugfix da trapiantare nel software originale avviene per tentativi, e ogni volta il tool testa la funzionalità della possibile soluzione senza intaccare il programma da correggere.
L’obiettivo a lungo termine di un esperimento come CodePhage, sostengono gli autori, è di riciclare tutto il codice sorgente che è stato scritto senza dover per questo “reinventare la ruota” ricreando soluzioni già esistenti per gli stessi bug.
Alfonso Maruccia