Scegliete voi se reputare divertente oppure a tratti inquietante il filmato in streaming poco più sotto. Protagonisti nove robot della famiglia Mini Cheetah. Le unità sono state progettate dal team Biomimetics Robotics del Massachusetts Institute of Technology e portate a spasso in un parco, lasciandole libere (in realtà sono controllate) di scorrazzare tra le foglie autunnali, giocando tra di loro e con un pallone.
I Mini Cheetah del MIT al parco
Si tratta ovviamente di una dimostrazione, utile per comprendere senza scendere in tecnicismi quali siano le capacità del quadrupede meccanico che un giorno potrà essere impiegato ad esempio per gli interventi nelle situazioni di emergenza laddove un operatore in carne e ossa potrebbe mettere a rischio la propria incolumità, per la movimentazione dei carichi o per il monitoraggio di un’area. Mini Cheetah, dal peso di circa 9 Kg, è stato realizzato partendo da componenti facilmente reperibili sul mercato ed è in grado di compiere una capriola all’indietro, di correre, di rialzarsi quando inciampa in un ostacolo e di danzare.
L’iniziativa richiama alla mente quella di Boston Dynamics che nel corso degli anni (anche passando da un’acquisizione e dalla successiva cessione da parte di Google) ha messo a punto robot come Atlas e Spot. Il primo è antropomorfo e sa fare parkour.
L’altro si muove invece su quattro zampe, con dimensioni superiori rispetto a quelle del Mini Cheetah visto poc’anzi.
È questa la nuova frontiera della ricerca nel campo della robotica? Non abbiamo dubbi sul fatto che in futuro assisteremo ad altre dimostrazioni di questo tipo, utili per rendere comprensibili anche a noi profani quali siano le potenzialità di soluzioni di questo tipo, via via sempre più capaci di gestire da sé le operazioni facendo leva su tecnologie come machine visione e IA.