Google ha recentemente rilasciato Gemma 3, nuova famiglia di modelli open che possono essere eseguiti su una singola GPU. Molti sviluppatori hanno sottolineato che il termine “open” viene usato in maniera scorretta. L’uso commerciale è molto limitato dalla licenza. È lo stesso problema evidenziato a fine ottobre 2024 dalla Open Source Initiative per i modelli Llama di Meta.
Modelli con licenza proprietaria non sono open
Nick Vidal di Open Source Initiative sottolinea che i modelli di Google e Meta sono pubblicizzati come open, ma in realtà le licenze proprietarie impongono diversi ostacoli legali che ne limitano l’uso in prodotti e servizi commerciali.
La licenza di Meta vieta agli sviluppatori di usare l’output dei modelli Llama 3 per migliorare modelli diversi o derivati. Le aziende con oltre 700 milioni di utenti attivi al mese non possono distribuire i modelli senza prima ottenere una licenza speciale.
In base alla licenza dei modelli Gemma, Google può limitare l’accesso se non viene rispettata la policy sugli usi proibiti. Uno sviluppatore ha evidenziato che l’azienda di Mountain View può imporre la cancellazione dei modelli derivati da Gemma. Questi modelli non possono essere considerati open source.
Le licenze rappresentano un deterrente e un modo per rafforzare la posizione dominante delle Big Tech. Le piccole aziende non vogliono rischiare cause legali, quindi non utilizzano i modelli “open”. Finora non c’è stata nessuna rivendicazione da parte di Google o Meta, ma non è escluso che accada in futuro. I modelli di Meta sono tra i più utilizzati, anche da aziende di grandi dimensioni, come Spotify.