Si conclude come peggio non poteva la vicenda che vede protagonista Ryan Harris, ventiseienne dell’Oregon accusato di aver guadagnato un bel gruzzolo di dollari dalla vendita di modem modificati e apparati per la contraffazione dell’accesso a Internet: Harris è colpevole, ha deciso la giuria, e ora rischia di finire in prigione e restarci per un lunghissimo periodo di tempo.
Trascinato davanti alla Corte Distrettuale del Massachusetts dal Dipartimento di Giustizia statunitense (DoJ), Harris è finito nei guai a causa dei messaggi compromettenti lasciati sul forum di supporto per i prodotti messi in vendita dalla sua azienda, TCNISO .
Tramite l’attività di TCNISO, aveva accusato il DoJ, fra il 2003 e il 2009 Harris (anche noto come “DerEngel”) ha commercializzato strumenti hardware e software utili a modificare i modem della connessione via cavo per “camuffarne” la loro identità e far figurare i loro proprietari come clienti paganti, godendo dei vantaggi connessi senza pagare l’obolo dovuto ai provider.
“Il signor Harris ha provato a trincerarsi dietro la bandiera della libertà di accesso a Internet – ha spiegato il vice-procuratore generale del DoJ Lanny Breuer – ma le prove hanno reso evidente che piuttosto ha messo in piedi un business da un milione di dollari aiutando i clienti a rubare il servizio Internet”.
La giuria ha giudicato colpevole il giovane di tutti e sette i capi d’imputazione ascrittigli, e Harris ora rischia 20 anni di prigione oltre al pagamento di un multa da 250mila dollari per ognuna delle suddette imputazioni.
Alfonso Maruccia