Mentre vende una quantità di copie senza precedenti facendo registrare profitti da record al publisher Activision Blizzard, CoD: Modern Warfare 2 trova anche il tempo di sollevare polemiche e inimicarsi la Russia . Oggetto del contendere, un livello in cui lo stato fa da scenario a poco edificanti azioni di guerriglia e terrorismo. Si parla di ostracismo nazionale ma Activision smentisce.
Il livello incriminato, No Russian , vede il protagonista rivestire il ruolo problematico di un soldato statunitense al soldo della CIA che prende parte a un attacco contro un aeroporto russo. L’attacco è condotto assieme a un terrorista russo che però tradisce il protagonista lasciandolo sul luogo dell’attentato a giocare la parte dell’ultranazionalista USA, unico responsabile dell’accaduto. Nel gameplay è prevista anche la necessità di terrorizzare e sparare a civili innocenti.
Si tratta evidentemente di un menù che si presta alle polemiche, tanto da far sorgere dubbi sulla decisione di sviluppatore e publisher di mantenere il livello nella versione definitiva del gioco. Ma alle speculazioni su un blocco deciso d’imperio in Russia risponde direttamente AB sostenendo che il fatto non sussiste.
“Le notizie secondo cui Call of Duty: Modern Warfare 2 è stato bandito in Russia non sono vere” dice Activision, sostenendo che in Russia l’azienda si è sin qui limitata a distribuire la versione PC del gioco e che tale versione è andata regolarmente in vendita lo scorso martedì 10 novembre. Sta di fatto che, ban o non ban , il gioco attualmente presente sugli scaffali russi è una versione modificata priva del livello No Russian, mentre la versione per console è stata ritardata per un non meglio definito periodo di tempo.
Alfonso Maruccia