Un team di ricercatori della Stanford University ha analizzato alcune gocce (altrimenti destinate alla spazzatura) del vaccino anti COVID-19 di Moderna e, attraverso un’operazione di ingegneria inversa, è riuscito a determinare la sequenza mRNA della cura. Quello che può essere definito il suo codice sorgente è stato poi pubblicato su GitHub e reso liberamente accessibile.
Vaccini anti COVID-19: ecco il codice di quello Moderna
Il risultato è un documento lungo quattro pagine. Le prime due sono dedicate alla descrizione del lavoro e alla squadra che l’ha svolto, ma è soprattutto sulle altre due (allegate in formato ridotto di seguito) che si concentra l’attenzione.
Non sono stati resi noti dettagli specifici a proposito di come siano stati ottenuti i campioni di vaccino impiegati. In un intervento su Motherboard si afferma però che per questo lavoro, l’RNA è stato ottenuto dagli scarti delle dosi di vaccino rimaste nelle fiale in seguito all’immunizzazione, altrimenti buttate, analizzate secondo quanto previsto dall’autorizzazione FDA per finalità di ricerca
. Insomma, nessuno spreco, nessuna dose non inoculata e tutto eseguito con il placet della Food and Drug Administration. Queste le parole di Andrew Fire e Massa Shoura, tra gli autori del progetto.
Abbiamo contattato Moderna un paio di settimane fa per comunicare la volontà di includere la sequenza in una pubblicazione, chiedendo se ci fosse qualcosa a cui avremmo dovuto far riferimento. Non abbiamo ricevuto risposte né obiezioni, ritenendo fossero tutti impegnati su lavori più importanti.
Non si tratta a dire il vero di una prima assoluta: già a dicembre 2020 è stato fatto lo stesso con il vaccino di BioNTech-Pfizer. Allora a pubblicare le informazioni fu Bert Hubert, sviluppatore del programma PowerDNS, a testimonianza di come esistano punti di contatto tra la ricerca medica e il mondo software. I ricercatori della Standford University hanno confermato la bontà del suo lavoro.