“I giovani oggi hanno molta dimestichezza con la Rete, tuttavia ciò non significa che conoscano bene anche i rischi che possono derivare da un uso non corretto di Internet. Per questo è necessario il ruolo di controllo dei genitori: l’ideale resta sempre l’esperienza condivisa, capace di rinsaldare un rapporto genitori-figli basato essenzialmente sulla fiducia reciproca”. Così il presidente nazionale del Movimento Italiano Genitori (Moige) Maria Rita Munizzi, recentemente intervenuto a commentare i risultati di uno studio commissionato alla società d’analisi SWG . Una panoramica dettagliata sul grado di consapevolezza dei genitori del Belpaese circa le nuove abitudini di consumo mediale dei minori .
Cosa è emerso? Il 70 per cento dei ragazzi ha accesso quotidiano agli ambienti di Internet , con un tempo medio di navigazione – almeno secondo quanto dichiarato dai genitori intervistati – pari a 52 minuti. Dalla mezz’ora al giorno tra i 6 e i 7 anni ai 90 minuti tra i 10 e i 13.
Stando ai dati pubblicati da SWG per conto del Moige, il 44 per cento dei minori sfrutta la Rete per divertirsi e dunque giocare . Il 40 per cento sfrutta Internet per reperire materiali didattici utili per lo studio giornaliero. La situazione cambia tuttavia a partire dai 12 anni d’età.
Gli ambienti social – Facebook in primis – diventano la prima fonte d’attrazione per i minori, con il 90 per cento dei giovani utenti a preferire appunto la piattaforma di Mark Zuckerberg. Ma solo il 30 per cento degli adulti riuscirebbe ad impostare al meglio le impostazioni per la privacy del sito in blu .
Per il Moige, sembra dunque prevalere un “controllo ambientale generico” da parte dei genitori, ovvero basato su una selezione di tempi e possibilità di utilizzo della Rete, su un generico ricorso al dialogo. Il 60 per cento degli adulti si limiterebbe cioè a parlare di rischi e siti da visitare in via totalmente generica .
Grandi assenti, i meccanismi di parental control , con appena il 7,8 per cento dei genitori a dichiarare di aver implementato software specifici per il controllo della navigazione. La preoccupazione più grande per gli adulti rimane la pedofilia, seguita dagli incontri pericolosi e il materiale pornografico.
Mauro Vecchio