Dal 1 gennaio 2024 non entra solo in vigore la Global Minimum Tax, ma vengono anche applicate le nuove norme per combattere le frodi online sui pagamenti transfrontalieri, piuttosto frequente nel settore dell’e-commerce. Molti venditori non rispettano gli obblighi in materia di IVA.
Monitoraggio dei pagamenti
L’obiettivo delle nuove norme è consentire alle amministrazioni fiscali degli Stati membri di individuare più agevolmente le frodi sull’IVA, soprattutto nel settore del commercio elettronico. Alcuni venditori online, che non sono fisicamente presenti in uno Stato membro dell’UE, vendono beni e servizi a consumatori europei senza registrarsi ai fini dell’IVA o dichiarando un valore inferiore per le loro vendite online.
Il 18 febbraio 2020 è stato adottato dal Consiglio UE un pacchetto legislativo che impone ai PSP (prestatori di servizi di pagamento), ovvero banche, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e uffici postali, di trasmettere informazioni sui pagamenti transfrontalieri provenienti dagli Stati membri e sui beneficiari di tali pagamenti.
Queste informazioni dovranno essere inviate alle amministrazioni fiscali, se il beneficiario riceve più di 25 pagamenti nel trimestre. I dati verranno quindi archiviati nel CESOP (sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti) che consentirà i controlli incrociati.
Gli Stati membri potranno accedere al CESOP tramite la rete Eurofisc e individuare i venditori online che non rispettano gli obblighi in materia di IVA. I funzionari di Eurofisc sono autorizzati ad adottare misure adeguate a livello nazionale, tra cui richieste di informazioni, verifiche contabili e cancellazione dei numeri di partita IVA.
Le nuove norme rispettano la privacy. Solo le informazioni relative ai pagamenti vengono trasmesse alle autorità fiscali, non quelle relative ai consumatori e alla causale del pagamento (prodotti e servizi acquistati).