Ieri si è tenuta l’ultima udienza sui rimedi che verranno imposti a Google per ripristinare la concorrenza nel mercato della distribuzione delle app per Android e dei sistemi di pagamento. Il giudice James Donato ha confermato che l’azienda di Mountain View dovrà aprire il Play Store. In pratica verranno accettate tutte (o quasi tutte) le richieste di Epic Games.
Le “barriere” dello store verranno abbattute
In base al verdetto della giuria, Google ha il monopolio nella distribuzione delle app Android e nel mercato dei metodi di pagamento. Epic Games ha chiesto una riforma quasi completa del Play Store. Google ha successivamente spiegato che le modifiche potrebbero danneggiare consumatori, sviluppatori e produttori di dispositivi.
Dopo aver ricevuto le stime dall’azienda di Mountain View in termini di costi e tempo, il giudice ha ascoltato per l’ultima volta le parti durante l’udienza di ieri. Dalle sue parole sembra chiaro che Google dovrà aprire il Play Store a terze parti.
Abbatteremo le barriere. È proprio così che accadrà. Il mondo che esiste oggi è il prodotto di una condotta monopolistica. Quel mondo sta cambiando.
Il giudice ha in pratica respinto le “scuse” di Google (troppo lavoro per effettuare le modifiche, modifiche troppo ampie e costi troppo elevati). Alcuni rimedi proposti da Epic Games, come l’accesso alle app del Play Store da parte degli store alternativi, dovrebbero essere garantiti per sei anni. Il giudice ha dichiarato che la sua sentenza sarà valida almeno tre anni.
L’ingiunzione sarà lunga al massimo tre pagine. Un comitato composto da tre membri (uno scelto da Google, uno scelto da Epic e uno scelto da entrambi) monitorerà il rispetto dell’ingiunzione che verrà emessa entro fine mese o all’inizio di settembre. Google ha comunque presentato appello, quindi lo scontro legale continuerà nei prossimi anni.