Secondo il giudice Amit Mehta, Google ha il monopolio nel mercato dei motori di ricerca e del search text advertising (le inserzioni mostrate nella pagina dei risultati delle ricerche). In attesa di conoscere i rimedi imposti per le condotte illegali (l’azienda di Mountain View presenterà ricorso), Yelp e DuckDuckGo hanno proposto alcune soluzioni che potrebbero ripristinare una vera concorrenza.
Le richieste di Yelp e DuckDuckGo
La seconda parte del processo inizierà a settembre, quando le parti (Google e Dipartimento di Giustizia) indicheranno le possibili date per l’avvio del procedimento. Al momento, l’unica certezza è la violazione dello Sherman Act attraverso una serie di accordi con produttori e software house per mantenere Google come motore di ricerca predefinito.
DuckDuckGo conosce già l’importanza dei rimedi (che interesseranno anche Apple e Mozilla). L’azienda di Mountain View è stata considerata monopolista in Europa, quindi ha dovuto mostrare il famoso “choice screen” per consentire agli utenti di scegliere il motore di ricerca predefinito su Android. L’implementazione non è stata però molto efficace.
Secondo DuckDuckGo, Google dovrebbe mostrare anche negli Stati Uniti una schermata di scelta, ma periodicamente, non solo una volta durante la configurazione iniziale del dispositivo. Il giudice dovrebbe inoltre vietare i cosiddetti “dark pattern” che spingono gli utenti a scegliere Google e vietare la sottoscrizione degli accordi di esclusiva.
Yelp ritiene invece che il rimedio più efficace sia quello strutturale: Google deve vendere i servizi che hanno beneficiato del monopolio. Le probabilità che ciò accada sono però molto basse, così come la separazione tra Chrome e Android per evitare la condivisione dei dati.