Monopolio ricerca: Google propone i suoi rimedi

Monopolio ricerca: Google propone i suoi rimedi

Google ha pubblicato i rimedi per rispettare la sentenza di primo grado, evidenziando che quelli proposti dal Dipartimento di Giustizia sono eccessivi.
Monopolio ricerca: Google propone i suoi rimedi
Google ha pubblicato i rimedi per rispettare la sentenza di primo grado, evidenziando che quelli proposti dal Dipartimento di Giustizia sono eccessivi.

Google ha pubblicato un elenco di rimedi per rispettare la sentenza di primo grado che ha stabilito l’esistenza di un monopolio nel mercato dei motori di ricerca. L’azienda di Mountain View sottolinea che quelli proposti dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sono eccessivi. Mozilla ha espresso la sua opinione, evidenziando le conseguenze per altri browser.

Accordi diversi per più piattaforme

Secondo Google, il Dipartimento di Giustizia ha proposto rimedi che vanno oltre la decisione del tribunale, tra cui la vendita di Chrome. La sentenza riguarda esclusivamente i contratti per l’uso del motore di ricerca predefinito, in base ai quali l’azienda di Mountain View avrebbe ottenuto un monopolio.

Prima di presentare appello è necessario comunicare i rimedi per rispettare la sentenza di primo grado. Google ha proposto tre soluzioni. Dato che il tribunale ha confermato la qualità superiore di Google Search rispetto ai concorrenti, Apple e Mozilla dovrebbero avere ancora la possibilità di sottoscrivere accordi per scegliere il motore di ricerca predefinito.

Google permetterà di sottoscrivere accordi multipli su diverse piattaforme (ad esempio, motori di ricerca predefiniti differenti su iPhone e iPad) e modalità di navigazione. Inoltre sarà possibile cambiare il provider di ricerca ogni 12 mesi.

Per quanto riguarda Android, i produttori di dispositivi potranno preinstallare diversi motori di ricerca e preinstallare le app Google indipendentemente da Google Search, Chrome o Play Store.

Google presenterà la versione finale dei rimedi entro il 7 marzo 2025. La seconda parte del processo inizierà ad aprile 2025. Mozilla ha pubblicato un post per sottolineare le conseguenze per Firefox e altri browser alternativi a Chrome, se verranno accettati i rimedi del Dipartimento di Giustizia.

Nel 2013 erano disponibili cinque motori di rendering. Oggi sono solo tre: Gecko (Mozilla), WebKit (Apple) e Blink (Google). Il loro sviluppo è molto costoso, quindi Mozilla ha sottoscritto un accordo non esclusivo con Google per il motore di ricerca (negli Stati Uniti ci sono anche Bing, DuckDuckGo, Amazon, eBay e Wikipedia). Anche Microsoft, azienda da oltre 3.000 miliardi di dollari, ha abbandonato Trident e oggi usa Blink per Edge.

Se non potrà più ricevere soldi da Google, Mozilla non avrà più i fondi necessari allo sviluppo di Gecko. Sarà quindi costretta ad usare Blink oppure ad abbandonare Firefox, riducendo la scelta degli utenti.

Fonte: Google
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Pubblicato il
21 dic 2024
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