Moon Express è la prima società privata americana a ricevere l’autorizzazione dalle autorità USA per viaggiare oltre l’orbita terrestre, una missione che dovrebbe svolgersi nel 2017 e avrebbe come obiettivo primario quello di tornare sulla Luna e identificare l’eventuale presenza di risorse preziose da recuperare per lo sfruttamento a posteriori.
Una vera e propria missione mineraria , insomma, sintomo del fatto che il futuro dell’esplorazione spaziale in mano alle compagnie private è un orizzonte sempre più vicino e sempre più concreto: la sonda di Moon Express viaggerà secondo le regole del Commercial Space Launch Competitiveness Act (CSLCA) statunitense, potendo in sostanza rivendicare lo sfruttamento delle risorse eventualmente individuate sul suolo lunare ma non certo la “proprietà” del satellite terrestre o di parti di esso.
Moon Express descrive la sua missione come l’inizio di una nuova era nell’ esplorazione commerciale della Luna , un’era che dovrebbe sbloccare l'”immenso potenziale” delle risorse disponibili sul satellite come depositi di ferro, terre rare, metalli preziosi e acqua. L’acqua è il petrolio del Sistema Solare, dice in particolare il co-fondatore e CEO di Moon Express Bob Richards, e la Luna può diventare una “stazione di rifornimento” per orizzonti futuri ancora più lontani.
La società fondata dal miliardario Naveen Jain è da tempo impegnata a crearsi uno spazio nell’ambito dell’esplorazione spaziale di ultima generazione, con un’iniziativa che si è già guadagnata il plauso (e i danari) di Google per i risultati innovativi raggiunti nello sviluppo di tecnologie per l’avionica, la propulsione e sistemi correlati.
Le esplorazioni minerarie nello spazio sanno di futuribile ma c’è chi si sta preparando da tempo a portare a termine l’impresa, e già prima di Moon Express e della Federal Aviation Administration (FAA) statunitense il Granducato di Lussemburgo ha annunciato l’intenzione di supportare la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie necessarie a estrarre le risorse rare dagli oggetti “near-Earth” (NEO).
Ora le cose si muovono anche negli USA, ma il futuro è a dir poco incerto anche sul fronte spaziale oltre che su tutto il resto: Donald Trump, candidato repubblicano alla Casa Bianca, ha definito demagogicamente il lavoro di NASA “da terzo mondo” dopo averlo precedentemente lodato rivolgendosi alla audience di Reddit .
Alfonso Maruccia