Roma – Chi pensava che uno dei grandi nomi del file-sharing, Morpheus, avesse concluso la propria esistenza, dovrà ricredersi. StreamCast Networks, che distribuisce il client peer-to-peer, ha infatti dichiarato di aver quasi concluso lo sviluppo di una nuova versione del software, con caratteristiche che difficilmente incontreranno il favore delle major della musica.
L’azienda, da tempo in guerra proprio con i grandi produttori musicali, ha anticipato che la prossima edizione di Morpheus potrà essere gestita anche in automatico, consentendo di “programmare” il PC e lasciare che ricerchi in rete sulle liste di utenti interconnessi i file desiderati per poi prelevarli senza ulteriori interventi dell’utente.
Questi automatismi saranno anche estesi all’utilizzo dei gruppi di utenti e server, in modo tale che ricercando un certo file, Morpheus da solo analizzerà quanto si trova in ciascun “network” a cui potrà accedere saltando da un network all’altro fino a quando non l’avrà trovato. Una funzionalità avanzata che, secondo StreamCast, consentirà di trovare quelle registrazioni rare che non si trovano nei negozi. Va da sé, però, che potrà essere utilizzata anche per individuare e scaricare file coperti da copyright.
Per riuscire nell’intento di riguadagnare il favore del pubblico che per lungo tempo ha premiato Morpheus, StreamCast dovrà però anche superare le grane legali che proprio nei prossimi due o tre mesi potrebbero portare, secondo alcuni analisti, alla chiusura dell’azienda tout-court.