C’erano le guerre combattute con i pamphlet lanciati dagli aerei, per riuscire a parlare con le persone perpetrando idee e ideali che fossero funzionali alle proprie iniziative belliche. C’erano guerre combattute sui telegiornali o con interviste create ad hoc e mandate in tv nel momento più opportuno. Già nei giorni scorsi il video del treno di carri armati che attraversavano un ponte rosa lasciava intendere quanto la comunicazione avrebbe pesato nella disfida in Ucraina, ma oggi a scendere in campo sono anche i meme.
La guerra dei nervi con un meme
Non un meme qualunque, non un account qualunque: a postare è l’ambasciata USA di Kiev e il contenuto è una risposta diretta al messaggio di Vladimir Putin di poche ore prima:
— U.S. Embassy Kyiv (@USEmbassyKyiv) February 22, 2022
Putin ha infatti sciorinato a reti unificate un teorema storico secondo cui l’Ucraina sarebbe stata creata dai russi ed in virtù di questa lettura Kiev non dovrebbe opporre resistenza al riconoscimento dei separatisti da parte di Mosca. Questa primogenitura è stata immediatamente contestata (così come una serie di letture storiche relative all’operato di Lenin ed al ruolo dei Bolscevichi) e questo meme non fa altro che usare questa leva in chiave ironica per scardinare il teorema-Putin: quando Kiev prosperava, Mosca ancora doveva nascere.
Non è importante tanto il testo, quanto il contesto: è chiaro come la propaganda oggi debba correre anche sui social, evitando di lasciare non presidiati questi luoghi di dibattito. In queste ore è ad esempio del tutto chiaro come alcuni profili fortemente attivi contro vaccini e Green Pass si siano rapidamente convertiti ad una propaganda pro-Putin, colonizzando le bacheche con teoremi più o meno strampalati che fanno eco al discorso del leader russo. Cosa leghi certi canali di propaganda a cavallo tra temi tanto differenti, sarebbe qualcosa che meriterebbe approfondimenti ulteriori.