Il miliardario Carl Icahn , che possiede il 6,4 per cento di Motorola, ha fatto causa all’azienda statunitense presso il tribunale del Delaware . Il magnate esige di conoscere tutto ma proprio tutto della situazione patrimoniale e della strategia messa in atto dal consiglio di amministrazione per promuovere lo sviluppo della società: verbali delle riunioni, moduli di assunzione, elenco dei manager che hanno utilizzato il jet aziendale e tutto il resto.
Icahn sta tenendo fede ad una promessa: lo scorso anno, quando le cose per Motorola avevano cominciato a farsi difficili, aveva tentato senza successo di inserire un suo uomo all’interno del board. Fallita la scalata, aveva ribadito che non avrebbe concesso tregua al management , e che le sue 145 milioni di quote esigevano risposte chiare e un programma di rilancio adeguato.
Ma con la ridda di voci che circonda il settore della telefonia mobile, in affanno (se non peggio) a causa della concorrenza asiatica, finnica e ora anche statunitense, Icahn non può dirsi soddisfatto : le azioni sono praticamente al minimo storico dal 2004, e le ripetute richieste private da parte del miliardario di conoscere la reale situazione patrimoniale e strategica di Motorola si sono tutte scontrate dietro un ostile silenzio della dirigenza.
L’annuale riunione degli azionisti, prevista per il 5 maggio, si preannuncia incandescente. Icahn ha già rifiutato un tentativo di negoziazione, che gli avrebbe consentito di piazzare due nomi di suo gradimento nel board: ora ne esige quattro, e se pure il tribunale dovesse negargli accesso al materiale richiesto dai suoi avvocati, avrà comunque messo in cattiva luce l’attuale consiglio di amministrazione . ( L.A. )