Motorola continua la sua sfida brevettuale ad Apple: la nuova strategia consiste nel cercare di ottenere l’invalidazione di undici brevetti di proprietà di Cupertino. E per ottenerla si è rivolta alla Corte distrettuale del Delaware.
In ballo i brevetti numero 5,455,599 , 5,519,867 , 5,566,337 , 5,915,131 , 5,929,852 , 5,946,647 , 5,969,705 ,
6,275,983 , 6,343,263 , 6,424,354 , RE39,486 . Tutti questi titoli sono relativi al generale funzionamento di un sistema operativo per smartphone e risalenti ad un periodo compreso tra il 1995 e il 2002. Potrebbe essere proprio questa generalità di rivendicazioni ad assicurare a Motorola un minimo spazio di manovra per attuare la sua controffensiva minacciando la proprietà intellettuale di Apple.
Si tratta, lo sottolinea la stessa Motorola, di 11 dei 20 brevetti con cui Apple ha denunciato HTC, dando il via alla sua sfida a suon di proprietà intellettuale contro i dispositivi Android, vero obiettivo, secondo gli osservatori e Motorola stessa , di questa prima causa legale: ottenendo l’invalidazione dei titoli rivendicati da Apple, Motorola spera di anticipare il rischio di possibili ulteriori azioni nei suoi confronti, dal momento che lei stessa produce dispositivi che utilizzano il SO di Google.
In questo modo, inoltre, estende la sua sfida a Cupertino oltre il caso che già le vede contrapposte con al centro reciproche accuse di violazione brevettuale e 18 diverse “patenti”.
Claudio Tamburrino