Motorola spera nel jukebox anti-Nokia

Motorola spera nel jukebox anti-Nokia

La multinazionale americana lancia una nuova sfida al gigante finlandese, e questa volta lo fa ricorrendo alla musica. Parole chiave? iTunes e tendenza. La sfida? Un baraccone su cui saltano tutti, ma proprio tutti
La multinazionale americana lancia una nuova sfida al gigante finlandese, e questa volta lo fa ricorrendo alla musica. Parole chiave? iTunes e tendenza. La sfida? Un baraccone su cui saltano tutti, ma proprio tutti


New York (USA) – Motorola spera nella musica e nel suo potere taumaturgico, dimostrato con i jukebox in rete, per riconquistare posizioni sul leader del settore dei telefonini, Nokia . Sono infatti due i servizi presentati in questi giorni dalla multinazionale americana, basati sul successo della musica portatile e sulla domanda di radio di alta qualità: iRadio e iTunes, il gioiellino di casa Apple .

Quello che Motorola sta cercando di fare, dunque, è di agire sul fronte del “lifestyle”, delle tendenze, di come i suoi utenti dovrebbero fruire delle nuove tecnologie. Che ci riesca, naturalmente, è tutta una scommessa.

Con iRadio, Motorola consentirà di scaricare via wireless contenuti audio proposti da vari fornitori sui propri computer, di trasferirli sui cellulari e infine di riascoltarli tramite lo stereo della macchina grazie ad una connessione Bluetooth; in più, iRadio permetterà di ricevere a casa, sul cellulare o in auto un gran numero di emittenti radiofoniche che trasmettono in streaming via Internet, concretizzando ancora di più il fenomeno della “portabilità del suono”, come lo descrive Motorola.

Non è, come accennato, un servizio gratuito. Lanciato inizialmente negli Stati Uniti, permetterà agli utenti di scaricare fino a 10 ore di contenuti per ogni connessione, pagando una cifra compresa tra 5 e 7 dollari al mese; cifre alle quali vanno aggiunti circa 200 euro per l’acquisto di un cellulare abilitato (software specifico, Bluetooth e minimo 256 Mb di memoria) e circa 80 euro per l’adattatore Bluetooth da collegare all’impianto stereo della macchina. Se i dobloni paion troppi si consideri che in ambienti diversi dalla macchina l’utente potrà utilizzare il cellulare come un classico lettore Mp3 grazie alle cuffie o agli auricolari.

La partnership Apple-Motorola è invece studiata per scaricare legalmente brani in Mp3 per 99 centesimi di euro su telefonini Motorola a partire forse dal prossimo giugno, sfruttando la stessa tecnologia e lo stesso bacino di utenza di iTunes .

La scommessa è evidente: entrambi i servizi sembrano per ora rivolgersi solo ad una piccola fetta del mercato e possono incontrare grossi ostacoli. Primo tra tutti il fatto che a trarne profitto sarebbero di certo Motorola e i suoi partner, ma non gli operatori telefonici nazionali, che verrebbero in questo modo esclusi da un business che potrebbe generare affari per miliardi. In sostanza non è detto che i carrier apprezzino la particolarità di un servizio che, permettendo al cellulare di scaricare musica dal computer e non dal network wireless a pagamento, potrebbe chiudere almeno una parte dei profitti che oggi e soprattutto domani gli operatori si attendono per i cosiddetti “servizi a valore aggiunto”.

Problemi che potrebbero in futuro essere aggirati, magari a livello nazionale, con accordi commerciali strategici che mettano in condizione i clienti di un determinato operatore, possessori di un cellulare Motorola abilitato, di acquistare brani con iRadio o iTunes a prezzi più bassi del normale. Ma anche qui i possibili ostacoli non mancano: Apple non è certo disponibile a non essere protagonista ma solo comprimaria di un mercato nel quale con il suo iTunes già domina, al punto persino da preoccupare certi strateghi delle major americane del settore.

La proposta di Motorola appare comunque in linea con alcune delle più recenti iniziative lanciate dai canali radiofonici americani, che permettono di fruire di un certo numero di contenuti tramite cellulare e che promettono un ampliamento di questi servizi entro la fine dell’anno, trainati dalla necessità di svecchiare il mezzo radiofonico e renderlo più duttile e svincolato dal supporto fisico tradizionale.

Anche in Europa inizia a muoversi qualcosa in questo senso grazie all’inglese Virgin Radio e alla svedese Sbs Broadcasting System in collaborazione stretta con Nokia. Quest’ultima, come noto, lo scorso febbraio ha anche chiuso un accordo esclusivo con Microsoft per il trasferimento sui telefoni dell’azienda finlandese della musica acquistata dagli store online che supportano Windows Media Player e per il trasferimento su PC Windows i brani musicali acquistati con i servizi Nokia.

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Pubblicato il
19 apr 2005
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