Motorola ha cercato di appianare la causa che la vede contrapposta a Microsoft (e che sta per innescare il blocco di suoi dispositivi negli USA), proponendo di pagare 33 centesimi per ogni telefonino che impiega ActiveSync, in cambio però di 50 centesimi di royalty per ogni dispositivo di Redmond che utilizza la sua tecnologia di compressione video H.264, tranne che Xbox per cui continua a chiedere il 2,25 per cento del prezzo per ogni unità venduta.
La mossa dell’azienda recentemente acquisita da Google sembrerebbe un’offerta ben magra: i 33 centesimi sono gli stessi già imposti dall’ITC in attesa che l’esclusione dal mercato diventi operativa. Inoltre, anche se la richiesta di 50 centesimi per la tecnologia H.264 è molto inferiore alla sua precedente tarata sul 2,25 per cento del prezzo dei dispositivi in infrazione, rimane una cifra ancora fuori mercato, molto superiore a quelle legate agli altri brevetti su standard.
Non sembra , dunque, un’offerta che avrebbe potuto essere realmente allettante per Microsoft, che infatti l’ ha già respinta anche se le avrebbe permesso di estendere la lista di produttori Android con cui ha stretto accordi di licenza.
La proposta, secondo gli osservatori, sembra piuttosto rappresentare un tentativo di facciata da parte di Google-Motorola di mostrare buona fede.
Claudio Tamburrino