Dal 29 aprile Google Video smetterà di ospitare contenuti : questo il messaggio ufficiale ricevuto da tutti gli utenti pronti a piazzare video sulla piattaforma di condivisione di BigG. Mountain View ha scelto di silurare completamente il proprio servizio video: se nel 2009 l’azienda aveva già deciso di bloccare il caricamento, ora scomparirà anche la possibilità di visualizzare i contenuti.
“Abbiamo sempre sostenuto che la forza di Google Video fosse la sua capacità di permettere alle persone di cercare video in tutto il web, senza badare a dove i video fossero ospitati. Questo cambiamento ci permetterà di focalizzarci sullo sviluppo di quelle tecnologie utili a procurare ulteriore beneficio ai navigatori sparsi in tutto il mondo” si legge nella lettera ufficiale firmata dal Google Video Team.
Gli utenti sono, quindi, invitati a transitare su YouTube qualora desiderassero caricare video o semplicemente visualizzarli. Gli ultimi aggiornamenti del caso avvisano che Mountain View ha predisposto un tasto di download che sarà attivo fino al 13 maggio ; in questo modo, se il servizio di caricamento sarà disattivato a fine aprile, quello di download e di salvataggio proseguirà per altri 15 giorni per poi cessare completamente.
BigG ha ripetutamente sollecitato i suoi utenti a spostare i contenuti da Google Video a YouTube, ma c’è chi non nasconde il disappunto per l’assenza di un servizio che provveda automaticamente al trasloco. Si parla di 2,8 milioni di video tra documentari, interviste e lezioni: sarà difficile che tutti ritroveranno vita sul Tubo.
E se Google decide di puntare tutto su YouTube, il mercato statunitense si mostra particolarmente vivace nel settore video. Una delle cause principali riposa nel rapido cambiamento di abitudini mostrate dai consumatori i quali stanno scegliendo l’intrattenimento online a scapito delle trasmissioni terrestri, satellitari e via cavo. Gli ultimi dati di settore indicano che AOL ha raggiunto la seconda posizione nel ranking delle piattaforme video più visitate, subito dietro Google Sites. Secondo comScore Video Metrix , nel mese di marzo circa 174 milioni di utenti d’Oltreoceano hanno stazionato su portali di contenuti video registrando una media di 14,8 ore a utente.
A rafforzare la tendenza, vi sono i progetti di piattaforme quali Hulu, Netflix e Crackle, intente a stipulare accordi con studios e network per accaparrarsi la presenza delle celebrità e la trasmissione di show popolari.
Cristina Sciannamblo