Lo sviluppo e crescita dell’Internet of Things (sta prendendo piede anche in Italia) si porta dietro sfide importanti dal punto di vista della sicurezza ma anche dell’identificazione di uno standard comune per la connettività . Fino ad ora ogni azienda si è preoccupata di creare circolarità tra i suoi dispositivi senza però garantire l’effettiva e corretta comunicazione anche con dispositivi sviluppati da altri. Chiaro esempio è l’ecosistema Echo di Amazon, ma ancor peggio quello di Apple totalmente chiuso verso i concorrenti. La moltiplicazione di “lingue” eterogenee si traduce in ipotetiche “isole”, il fallimento dell’interconnessione e in generale del dialogo tra apparecchi. A pensarla così c’è la fondazione Mozilla, che con Project Things propone di superare gli ostacoli.
La strada scelta da Mozilla va contro il rischio di lock in puntando alla creazione di una piattaforma open, un Things Gateway che unisca anziché dividere. L’IoT va affrontato come un ecosistema ampio in cui i dispositivi possono essere manovrati e comunicare da un punto centrale a prescindere da quale sia l’azienda produttrice. Il nodo centrale del sistema IoT che si va così a “creare” ha la capacità di esporre le sue proprietà e funzioni in un formato standard che può interfacciarsi ad esempio con una pagina web. I micro servizi così raccolti possono essere esposti all’utente finale con estrema semplicità. Il modello ipotizzato da Mozilla dovrebbe essere validato come standard W3C così da essere ufficialmente accreditato. Ma la strada è ancora lunga. Ricordiamo che già a novembre scorso si è discusso a livello internazionale dell’importanza del dettagliare lo standard per i firmware, discussione che ha portato alla definizione di un documento dal titolo “IoT Firmware Update Architecture” e un manifesto. Un’iniziativa che ben si sposa con l’azione odierna di Mozilla.
Nel frattempo sono già stati resi pubblici i software e le istruzioni per controllare dispositivi IoT tramite Usb dongle come Z-Wave, Zigbee interfacciati con una board RaspBerry PI . Il punto di forza di Mozilla è che la sua community di sviluppatori indipendenti è vivace , quindi seppur in prima battuta si guardi ai dispositivi smart per la casa, non è escluso che possa trovare applicazione e apportare benefici anche in altri contesti.
Chi si vuol divertire ad approcciare la soluzione di Mozilla, seppur in fase beta, lo può fare scaricando l’apposito software da installare in una SD card e seguendo la guida pubblicata nel blog di Mozilla dedicato all’hacking. L’interfaccia web del gateway è una app che può essere aggiunta in qualsiasi smartphone con Firefox. Dopo aver associato i vari dispositivi IoT in possesso, da una schermata del proprio telefono o pc sarà possibile regolare la luminosità di casa, la temperatura e tanto altro ancora, tutto da un unico punto.
Mirko Zago
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