C’è un nuovo CEO per Mozilla Foundation: Chris Beard, in passato anche responsabile marketing per la casa di Firefox ( CMO ), è stato cooptato nel consiglio d’amministrazione (che si era ridotto ad appena tre elementi) e nominato amministratore delegato ad interim in attesa di individuare la leadership definitiva per il gruppo. Per Beard un ritorno, dopo che si era temporaneamente allontanato dalla Foundation, e la sua nomina corona un impegno pluriennale che ha contribuito non poco alle fortune e l’ascesa del panda rosso. La sua nomina segue la sfortunata permanenza di sole due settimane di Brendan Eich.
Beard aveva appena accettato un ruolo in Greylock Partners, una prestigiosa firma che si occupa di venture capitalism in Silicon Valley, ma ha fatto marcia indietro ed è tornato al suo primo amore: Mitchell Baker, presidente della Foundation, loda il suo contributo sin dalla versione 1.0 di Firefox , nonché il suo ruolo funzionale al lancio di Firefox OS presso il pubblico e gli addetti ai lavori. Senza mezze misure, Baker lo candida direttamente anche alla poltrona del CEO senza preclusioni: secondo il presidente, la visione del mercato di Beard, la sua consapevolezza sulla direzione migliore in cui guidare gli sforzi di Mozilla per abbracciare i nuovi dispositivi e garantire al contempo quell’Open Web di cui la Foundation è una paladina da sempre, ne fanno l’uomo giusto al posto giusto.
Nel comunicato ufficiale , la polemica relativa alla nomina e alle dimissioni di Brendan Eich viene solo citata di sfuggita. Mozilla pone l’accento sulla necessità di agire rapidamente e con decisione, d’ora in avanti, per chiudere una parentesi troppo lunga in cui la Foundation non ha avuto un leader riconosciuto . Eich, pur essendo un tecnico qualificato e dal valore riconosciuto, non ha potuto reggere il peso delle proteste riguardo le sue convinzioni personali: di Beard per ora non si sa nulla, o forse nulla ha fatto pubblicamente per indicare sue convinzioni politiche o religiose, e per le sorti di Firefox c’è solo da augurarsi che niente venga a galla e che il lavoro in seno a Mozilla riprenda regolare al più presto. ( L.A. )