Riassetto generale in casa Mozilla: la società responsabile del browser Firefox (e non solo) conferma 250 licenziamenti che comporteranno tra le altre cose la chiusura delle attività a Taipei (Taiwan). Interessati anche dipendenti negli Stati Uniti e in Canada che oggi hanno ricevuto la comunicazione.
250 licenziamenti per Mozilla: le parole del CEO
Ad annunciarlo Mitchell Baker, nuovo CEO che nei mesi scorsi ha raccolto l’eredità del dimissionario Chris Beard. L’obiettivo è ora quello di concentrarsi sulla crescita di ciò che è e sarà il core business core, il browser, riducendo gli investimenti in progetti destinati ad altre iniziative. Di seguito un paio di estratti in forma tradotta di quanto si legge nel post sul blog ufficiale.
Oggi annunciamo una significativa ristrutturazione di Mozilla Corporation. Questo rafforzerà la nostra capacità di costruire e investire in prodotti e servizi che offriranno alle persone alternative alle Bit Tech convenzionali.
Il messaggio inoltrato allo staff contiene un riferimento diretto alla crisi economica che ha impattato l’attività del gruppo con la diffusione di COVID-19 a livello globale. Prosegue Baker.
Sfortunatamente, il cambiamento passerà da una importante riduzione della nostra forza lavoro, per circa 250 persone. Sono individui dall’eccezionale professionalità e spessore che hanno fornito contributi incredibili a ciò che siamo oggi. A ognuno di loro estendo il mio grazie di cuore e il più profondo dispiacere per esser giunti a questo punto.
Solo poche settimane fa Mozilla aveva confermato i propri piani relativi al lancio di una VPN basata sul protocollo WireGuard, disponibile fin da subito in alcuni paesi e pronta in breve tempo al rollout internazionale. Una ulteriore strada da percorrere per generare utili e puntare alla sostenibilità di un business che negli ultimi anni è sembrato più volte zoppicare.