In seguito alle dimissioni rassegnate dall’ormai ex CEO Chris Beard nell’agosto scorso, la guida di Mozilla è passata ad interim nelle mani di Mitchell Baker, già presidentessa di Mozilla Foundation e Mozilla Corporation. A lei il non semplice compito di rendere noto un round di licenziamenti che lascerà senza un impiego circa 70 persone.
70 dipendenti di Mozilla a casa
La comunicazione, circolata in un primo momento internamente, è ben presto trapelata sulle pagine della stampa d’oltreoceano. Cita i motivi che hanno spinto alla decisione: un ritardo non previsto nel consolidamento del programma messo in campo al fine di trovare nuove fonti di reddito mediante il lancio di prodotti inediti come la versione Premium del browser Firefox. Stando alle informazioni disponibili sembra che i tagli riguarderanno principalmente i lavoratori operativi negli uffici di Francia e Regno Unito. Non è da escludere nemmeno la possibilità che il numero finale degli esuberi sia maggiore rispetto alla stima odierna.
Per loro le uniche consolazioni saranno rappresentate da un generoso buono uscita e dal supporto per la ricerca di una nuova occupazione. Le voci di corridoio raccolte dai colleghi di TechCrunch parlano inoltre della volontà di non toccare i fondi destinati allo sviluppo dei progetti innovativi (circa 43 milioni di dollari), ritenuti essenziali per il futuro.
Si ripete dunque la storia già vista e descritta all’inizio del 2017 quando Mozilla decise di lasciare a casa altri 50 lavoratori attuando una riorganizzazione che allora cancellò alcune delle iniziative legate alla Internet of Things e ai dispositivi connessi. Il gruppo impiega circa 1.000 dipendenti a livello globale (dato aggiornato al 2018).