Roma – Sono trascorsi quasi due anni da quando Mozilla ha lanciato il progetto open source Prism , teso a sviluppare un software che promette di slegare le applicazioni web dal browser e avviarle direttamente dal proprio desktop. Prism sta ora per raggiungere la sua prima pietra miliare, il rilascio della versione 1.0, di cui è stata appena distribuita una beta.
“La presentazione delle versione beta di Prism 1.0 rappresenta il culmine di oltre un anno di utilizzo effettivo da parte di aziende quali Yahoo!, Zimbra, DesignLinks International e molte altre”, si legge in un post di Mozilla Labs. “Decine di migliaia di utenti hanno utilizzato Prism sui siti compatibili. Sulla base dei loro feedback e delle esperienze raccolte dai gestori dei siti web, Mozilla ha sviluppato nuove funzionalità studiate per rendere ancora più simile l’esperienza dell’utilizzo di applicazioni web a quella dell’utilizzo delle applicazioni presenti sul desktop”.
Tra le nuove funzionalità di Prism 1.0 c’è la possibilità di impostare per ogni applicazione i font, i proxy e altre preferenze; la capacità di eliminare su richiesta i dati personali; l’integrazione di un sistema per l’aggiornamento automatico del software; il supporto alle icone nella barra di stato, nei sottomenù del dock e nella barra di sistema; il pieno supporto a Mac OS X 10.4; e la capacità di gestire le eccezioni SSL.
Insieme alla beta di Prism 1.0 arriva anche un nuovo insieme di API che gli sviluppatori possono liberamente utilizzare per garantire ai siti compatibili con Prism le stesse potenzialità di un’applicazione desktop.
Prism, evoluzione di un precedente progetto noto come WebRunner , si basa sullo stesso motore di Firefox, ed è in grado di far girare le applicazioni all’interno di una finestra priva di toolbar, barra degli indirizzi e pulsanti di navigazione (ma se lo si desidera, è possibile attivare ciascuno di questi componenti). Rispetto ai browser tradizionali, Prism fornisce agli utenti di applicazioni web almeno tre vantaggi: è più leggero; permette di associare rapidamente qualsiasi web application ad un’icona sul desktop, nel menù Start e/o nella barra di Avvio veloce di Windows; ogni web application gira in una differente istanza del browser.
Quest’ultima caratteristica è forse la più importante: il fatto che che ogni applicazione o servizio web giri in un processo separato non solo fornisce un maggior livello di sicurezza (ad esempio, contro gli attacchi cross-site scripting), ma fa anche sì che il crash di un’istanza del browser non causi la chiusura a catena delle altre web application. Una simile caratteristica è oggi supportata in Google Chrome e in Internet Explorer 8, i quali fanno girare ciascuna scheda in un processo separato. Mozilla ha per altro recentemente annunciato di essere al lavoro per implementare un’ architettura multi-process anche in Firefox: oltre a migliorare l’affidabilità e la sicurezza, una tale architettura promette anche migliori performance, soprattutto sui sistemi multicore e multiprocessore.
Tornando a Prism, esso offre vantaggi anche agli sviluppatori: questi ultimi possono infatti distribuire le proprie web application insieme a versioni personalizzate di Prism, rendendone così l’installazione molto simile, per gli utenti, a quella di un software tradizionale.
Le applicazioni Prism possono essere create direttamente all’interno di Firefox, utilizzando un’apposita estensione, oppure con la versione stand alone di Prism: in quest’ultimo caso per linkare una web application sul desktop è necessario inserirne manualmente l’URL nel programma di Mozilla (v. immagine sopra).
“A dispetto di Adobe AIR e di Microsoft Silverlight, noi non stiamo creando una piattaforma proprietaria per rimpiazzare il web”, spiegò Mozilla Labs all’epoca del primo annuncio di Prism. “Noi pensiamo che il web sia una piattaforma aperta e potente per questo genere di innovazione, e di conseguenza il nostro obiettivo è quello di identificare e semplificare lo sviluppo di tecnologie che portino nella piattaforma web i vantaggi tradizionalmente legati alle applicazioni desktop”.
Se inizialmente Prism era poco più di una semplice scorciatoia sul desktop a una web application, la versione 1.0 fornisce ora un grado di personalizzazione, astrazione e integrazione col sistema operativo assai più elevato, assottigliando di molto la linea di confine tra applicazioni desktop e applicazioni web. Ad esempio, le applicazioni Prism possono ora essere minimizzate nella systray di Windows o nel Dock di Mac OS X, mantenendo l’icona personalizzata dell’applicazione; sono inoltre in grado di visualizzare avvisi e notifiche sotto forma di balloons tips o piccole finestre popup. Ciascuna applicazione, poi, può essere fatta girare con un differente profilo di configurazione.
Alessandro Del Rosso